“In meno di una settimana a Torino si sono distribuiti 3.5 milioni di euro di buoni spesa a 10mila famiglie. L’obiettivo che come Movimento 5 Stelle avevamo dato alla giunta Appendino si può dire che sia stato raggiunto. Quello adottato è un sistema veloce, trasparente e immediato per rispondere all’emergenza Covid19”.
La capogruppo del Movimento Cinque Stelle in consiglio comunale di Torino Valentina Sganga commenta, a nome dei pentastellati in Sala Rossa i dati suoi buoni spesa distribuiti nei giorni scorsi per l’emergenza Coronavirus.
“Mentre altri Comuni, come Nichelino, sono stati obbligati a ritirare i buoni spesa cartacei distribuiti oppure altri, come Milano, hanno dovuto bloccare il tutto perché il sito è andato in tilt e rinviare la consegna dei buoni a dopo Pasqua, la scelta della Città di Torino si é rivelata tempestiva ed azzeccata”.
“Già da lunedì scorso, i primi beneficiari hanno potuto fare la spesa nei supermercati e nei negozi convenzionati e i messaggi di ringraziamento che abbiamo ricevuto, ci fanno enormemente piacere. Ci duole registrare che, anche su un’ottima iniziativa, ci sono forze politiche che non risparmiano polemiche e che trascorrono il loro tempo a diffondere falsi allarmi al posto di ascoltare quanto riferito in Commissione dall’assessore Pironti. Infatti, i dati aggiornati a ieri, ci dicono che la distribuzione dei buoni ha interessato la Grande Distribuzione Organizzata solo per il 28%. Prova che l’azione amministrativa ha premiato prevalentemente l’esigenza di agevolare la spesa di prossimità in piccole strutture di vendita (58%) e nei negozi di quartiere (14%)”.
“Questa è una situazione d’emergenza e la logica è ribaltata rispetto al solito, e anche rivoluzionaria per l’Italia: i controlli si faranno dopo ma subito si deve rispondere alla difficoltà dei torinesi. Difficoltà che, per un’azione tempestiva, non si possono stabilire con i parametri tradizionali della burocrazia. Per questo ci vuole responsabilità da parte dei cittadini e buon senso da parte degli enti erogatori: la centenaria esperienza di Torino, città dei santi sociali, in questo senso va sfruttata e ci sembra che questa sia la strada imboccata”, conclude Sganga.