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domenica, 15 Dicembre 2024

Bonino (Acta): “Cartabianca ci ha ridicolizzati. Le truffe affettive non sono un fenomeno da baraccone”

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Moreno D'Angelo
Moreno D'Angelo
Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2007 nella redazione di Nuova Società e dal 2017 collaboratore del mensile Start Hub Torino.

“Non daremo più carta bianca a Cartabianca. Non è la prima volta che restiamo delusi da Mediaset.  Siamo  amareggiate per  come ci hanno trattate in “E’ sempre Cartabianca”. Nel mirino il programma di Retequattro condotto da Bianca Berlinguer del 10 novembre.

 La denuncia è della cavaliera al merito della Repubblica Jolanda Bonino, presidente di Acta (Azione contro le truffe affettive e il Cybercrime), associazione che da dieci anni interviene aiutando migliaia di donne, e anche uomini, a prevenire e affrontare un drammatico fenomeno, in continua espansione e con sempre nuove tecniche, che la polizia postale segue con attenzione, scovando e incriminando principi azzurri truffaldini che, attivi sul web, approfittano della vulnerabilità delle loro vittime. 

Vittime che spesso per la vergogna non denunciano. Un fattore che rende il fenomeno assolutamente sottostimato rispetto alla realtà.  

Un parametro quanto mai eloquente si può trovare nelle  richieste di aiuto che Acta e altre associazioni ricevono: “Si parla di una cinquantina alla settimana” afferma la Bonino.

Per questo i dati già impressionanti che caratterizzano il fenomeno rappresentano solo la punta di un iceberg.

La parte finale del programma “E’ sempre Cartabianca”, a tarda notte, dopo aver affrontato svariati argomenti, era dedicata alle truffe affettive.  Lo spazio vedeva la presenza di diversi ospiti dello spettacolo che, per quanto noti (Francesco Facchinetti), centravano poco o nulla con le tematiche affrontate. Questo invece di coinvolgere  operatori di polizia, avvocati, psicologi.

“Ringrazio in ogni caso le vittime che si sono mostrate a volto scoperto” ha aggiunto la Bonino.  

Ha sorpreso e sollevato dubbi la veridicità di un caso, con una “vittima”, probabilmente un’attrice, che indossava una parrucca, cui è stato dato ampio spazio.  Una signora disposta a pagare cifre importanti per di avere con sé  Brad Pitt che, poverino e forse poco innamorato, avrebbe richiesto dei fondi.

“Sono delusa, arrabbiata. la trasmissione è stata una carnevalata da cui siamo usciti massacrati come un gruppo di deficienti. Tutto questo ci ha fatto male dopo che ci siamo esposte mediaticamente con fiducia su questa rete” ha dichiarato Rossana Tescaroli. Vittima e volontaria referente Acta del Triveneto, autrice del libro “Anima diAmante”, in cui racconta la sua drammatica vicenda pubblicando, senza censure, gli scambi di sms con i truffatori

Alla Tescaroli abbiamo chiesto cosa l’abbia particolarmente indignata in questa sua ennesima partecipazione televisiva: “Io sono una madre con un lavoro rispettabile. Ho una certa esperienza come volontaria in Acta, pagando cari prezzi per la mia vicenda. Tuttavia non è possibile che, dopo un’ora di registrazione, sia stato messa in onda solo una breve premessa, limitandosi a evidenziare solo il mio pensiero suicida all’apice del mio dramma, chiudendo il servizio in modo superficiale e per me ingiusto”.

 Certo la tv ha i suoi tempi ma allora perchè impiegare gran parte del tempo con un racconto forse fantastico di una donna certo non giovane, (che indossava quasi sicuramente una parrucca), impegnata in un improbabile inseguimento di Brad Pitt a seguito di un sogno? Una quasi certa messa in scena che forse non merita questa realtà, tra i sorrisini neanche nascosti degli “esperti” presenti. “Tutto va bene ma è inaccettabile rendere ridicolo chi si impegna con serietà per aiutare le donne a denunciare e superare drammi che possono avere conseguenze pesanti” conclude la Tescaroli.

In realtà tutto lascia pensare che, più che un complotto per ridicolizzare il fenomeno (in una manciata di minuti a tarda notte) il discutibile approccio nel palinsesto  si giustifichi nella necessità di avere un curioso riempitivo per il finale del programma,  senza troppi problemi e approfondimenti. Vero,  in ogni caso più se ne parla e meglio è, ma certo non è parso un buon servizio per chi intende denunciare e informare un fenomeno affrontato in modo superficiale, che, anche grazie alle risatine degli ospiti, non sembra avere avuto un grande impatto sul pubblico.

Ora in Acta si è alquanto perplessi sul continuare a prendere parte a trasmissioni così impostate, in cui prevale  un ruolo esclusivamente di riempitivo di fine programma, ridicolizzando  un  fenomeno drammaticamente serio. 

L’opera decennale di aiuto verso migliaia di donne, l’attività di informazione e prevenzione per far sì che le donne denuncino e il riconoscimento di Cavaliera della Repubblica, ottenuto della pasionaria del movimento Jolanda Bonino, sono un quadro che giustifica il malcontento per come sono andate le cose nel programma Mediaset.

Chi è impegnato da tempo a fianco alle donne nel diffondere la prevenzione per fronteggiare i rischi di un approccio truffaldino pervasivo, studiato nei minimi dettagli da vere e proprie organizzazioni criminali senza scrupoli, (con staff che includono psicologi e donne per eliminare ogni ostacolo all’invio del denaro), sa quanto sia importante il denunciare, segnalando alle forze dell’ordine e all’autorità giudiziaria quanto subito. Per questo, pur nella piena libertà di critica, è quanto mai negativo far passare le vittime come delle povere allocche anche over 50, 60. Ricordiano che tra le vittime si possono ritrovare persone di ogni ordine sociale, anche con responsabilità e ruoli di prestigio. Sono proprio queste che tendono maggiormente a chiudersi nel silenzio per l’umiliazione subita.

Alla trasmissione ha preso parte anche Violeta Diamante di Torino, che ha raccontato la sua vicenda di vittima, raccolta nel libro “Un amore… caro” (2023), da tempo presente in diverse rassegne editoriali anche internazionali.

Non è comunque un caso se gli incontri in teatri e circoli culturali, tenuti da Acta con i suoi volontari,  abbiamo avuto ben altri riscontri, approfondendo e sviscerando la conoscenza  di un fenomeno complesso, in continua evoluzione, su cui oggi pesa l’incognita dell’intelligenza artificiale, cui si aggiunge anche il possibile  ricorso di tecniche di ipnosi.

“Io ti parlo della gravità e della crudeltà di quanto mi è successo. Un vissuto che mi ha fatto perdere un marito, dei soldi e che mi ha portato a pensare al sucidio. E tu (rivolto a chi l’ha intervistata) mi tagli per evidenziare solo un punto macabro a effetto. No così non va. Si sono presi gioco della mia fiducia, infangando il mio vissuto” è il pensiero sfogo di una RossanaTescaroli delusa ma pronta a riprendere la sua battaglia con Acta. 

Un milioni di dollari sottratti con le truffe affettive  

E’ un giro imponente di dollari che, sottratti ai malcapitati, viaggia in direzione Costa d’Avorio Ghana Nigeria, Cipro e altre realtà europee. 

Nel 2022 i fascicoli per truffe affettive seguite dalla polizia postale sono stati 442, anche se Acta afferma di ricevere circa 50 richieste di aiuto settimanali. Il giro di  somme sottratte in Italia , nel 2021 in Italia, era stimato sui 4,5 milioni di euro. Ma emerge solo la punta dell’iceberg di questo drammatico fenomeno. Dietro le truffe operano articolate organizzazioni criminali con fior di esperti , compresi psicologi e donne che, sempre più nel loro ventaglio di opportunità diversificate, vedono comparire   strabilianti offerte di trading online. E’ un classico che le vittime di questi imbroglioni vedano inizialmente i loro depositi  aumentare magicamente e costantemente per poi scoprire che ritornarne in possesso sia praticamente impossibile.

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