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lunedì, 16 Settembre 2024

Berlusconi a Grillo “Sei come Lenin e Hitler”. E rivuole Kohl

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Nel familiare salotto di Mattino Cinque, trasmissione Mediaset, Silvio Berlusconi si lancia in un attacco a 360 gradi contro tutti i protagonisti, e colleghi, della politica contemporanea: da Renzi a Grillo, da Napolitano alla Merkel. E a proposito della situazione italiana sbotta: «Cancelli il nome democrazia e parliamo dell’attuale situazione che è lontana da tutte le regole democratiche. Purtroppo in Italia noi abbiamo avuto quattro colpi di stato».
Il Cavaliere senza freni, insomma, continua ad attaccare in tutte le direzioni. E mentre l’intervistatore fa scorrere le foto dei suoi “colleghi” politici, l’ex premier non lesina parole dure a nessuno. Unica eccezione quando si arriva al ritratto della compagna Francesca Pascale – «L’amore ritrovato» – e il cagnolino Dudu – «Un dono inaspettato ora star internazionale».
Berlusconi si è soffermato a lungo soprattutto su Beppe Grillo, leader del M5S, di cui ha assimilato il profilo a quello dei dittatori moderni. «Gli italiani – ha esordito l’ex premier – devono imparare ad avere paura perché Grillo, lo si vede anche dal modo in cui organizza la sua setta, mi ricorda personaggi come Robespierre oppure Marx e Lenin. Grillo è il prototipo di questi signori Hitler compreso».
Poi di fronte alla foto di Matteo Renzi ha commentato: «Tassa ci cova. Le prime cose che ha fatto sono triplicare le tasse sulla casa e gli 80 euro che ha promesso saranno mangiati dalla tasse, ha tolto anche la quattordicesima». E, lanciandosi poi in una personale descrizione dell’attuale situazione del Paese, ha commentato: «Renzi non è stato eletto dagli italiani, lui non è nemmeno candidato ed è passato da una sala, quella della segreteria Pd, a palazzo Chigi». La maggioranza della sinistra, ha poi continuato il premier, si regge su una differenza dello 0,37% di vantaggio sulla destra. «Uno 0,37% perché questi signori sono bravi con brogli», ha poi specificato.
Ovviamente non poteva poi mancare una sferzata nei confronti di giudici e magistratura, alla luce della recente condanna Mediaset. L’occasione è stata fornita dal commento sul Capo dello Stato Giorgio Napolitano, la cui foto è stata accolta dal leader Fi con la citazione cinematografica «Profondo rosso».
Secondo Berlusconi, infatti, il presidente della Repubblica sarebbe corresponsabile dell’ingiustizia perpetrata a sue spese. «L’ho detto a lui in faccia – ha infatti commentato il Cavaliere – Siccome sa che la sentenza Mediaset è assolutamente infondata e ingiusta ho detto: lei è garante della Costituzione, è risorsa di sicurezza, lei dovrebbe sentire il dovere morale di darmi la grazia, non posso chiederla io perché altrimenti ammetterei la colpa. Lei il ha potere monarchico di darla».
All’intervistatore che gli chiedeva se giudicasse il comportamento di Napolitano super partes, Berlusconi ha poi risposto: «Lo dirà la storia. Io dico la realtà delle cose: ho scoperto che lui spingeva Fini per mandarmi a casa, siamo venuti a scoprire che già in giugno riceveva Monti per fare un nuovo governo. Non so chi mi possa contraddire».
Dopo un rapido passaggio per l’ex delfino Angelino Alfano, che ha preferito non commentare chiedendo all’intervistatore di passare oltre, non poteva poi mancare un attacco “internazionale”. Obbiettivo, tanto per cambiare, la cancelliera tedesca Angela Merkel con la quale l’ex premier ha sempre avuto un rapporto piuttosto “conflittuale”. Dopo le battute dei giorni scorsi a proposito dei tedeschi per i quali, a detta di Berlusconi, «I lager non sono mai esistiti», il leader Fi ha accolto l’immagine della Merkel con la romanissima uscita¨«’aridatece Kohl».
Chissà se, come per le precedenti battute di Berlusconi, il premier tedesco preferirà non commentare o si lascerà finalmente andare a una risposta non propriamente diplomatica.

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