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martedì, 22 Ottobre 2024

Asilo, anarchici in maschera sotto casa di Appendino

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Nuova iniziativa di protesta degli anarchici dopo lo sgombero dell’Asilo di via Alessandria. Questa volta non sarà però un corteo per le vie della città, ma un presidio davanti al negozio di via Cibrario gestito dal marito della sindaca di Torino.

Nelle scorse settimane erano comparsi dei volantini di minacce per la prima cittadina in cui si alludeva al negozio per bambini di cui il marito Marco Lavatelli e il cognato di Chiara Appendino sono soci, Momonittu. “Tanti affari ha l’Appendino, ha persino una boutique, un negozio qui a Torino, per bambini molto chic, due vetrine nuove nuove, via Cibrario diciannove, il suo nome è Momonittu, facci un salto pure tu“ recitava la filastrocca scritta su quei volantini e ripresa anche nell’appello alla manifestazione in programma per martedì 5 marzo.

L’appuntamento è per le ore 17 in piazza Statuto tutti in maschera, essendo martedì grasso. “Ti facciamo il carnevale sotto la proprietà immobiliare. Ma tu in maschera non ci puoi venire perché la faccia da sbirro non è una copertura, è la tua” recita l’appello che sta circolando in queste ore.
Come detto da piazza Statuto gli anarchici si muoveranno verso via Cibrario. Infatti, spiegano ancora: “Al 19 di via Cibrario c’è un palazzo di proprietà della sindaca-sbirra. Il negozio di vestiti è del marito. Visto che l’Appendino ci ha rovinato le strade in cui viviamo sgomberando l’Asilo e riempiendole di caschi blu, vorremmo ricambiare il favore!”.

Ma quella di martedì prossimo non sarà l’unica iniziativa che gli anarchici hanno in programma. Per il 30 marzo è stato indetto un corteo cittadino con la promessa di “bloccare la città”.

Nel volantino che l’annuncio si fa riferimento alla scarcerazione di alcuni anarchici arrestati durante l’operazione “Scintilla” e alla caduta del reato di “associazione sovversiva” ipotizzato dalla procura del capoluogo piemontese, che portò al blitz e allo sgombero dell’Asilo: “Pensano che tutto si cancelli con un mezzo esito positivo di una delle tante udienze di riesame che affrontiamo? L’Asilo è stato sgomberato per farne un buco nero circondato da celere in attesa di finanziamenti per il sordido profitto dei padroni della città e il gaudio della sceriffa pentastellata. Pensa costei che tutto si cancelli solo perché da qualche stanza della questura le hanno detto di essere più prudente con le dichiarazioni?”

 

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