Aggressione in pieno centro cittadino per “La myss”, nota drag queen conosciuta per le sue esibizioni tributo alla cantante Myss Keta. A denunciare l’episodio che sarebbe avvenuto ad opera di un gruppo di ragazzini lo scorso 6 gennaio, l’Arcigay Torino in una nota in cui si racconta che i giovani l’avrebbero avvicinata e poi aggredita picchiandola, togliendole i vestiti e ferendo lei e le persone con le quali si trovava in compagnia sotto gli occhi dei passanti che hanno assistito inermi all’episodio. Inoltre, mentre attendeva i soccorsi una ragazza del gruppo ha commentato l’accaduto dicendole “cosa ti aspetti se esci di casa con la parrucca e la mascherina?”.
”Nel giro di pochi mesi ci troviamo ad assistere all’ennesimo episodio di violenza ai danni della comunità Lgbtqia+, un clima di odio che da nord a sud si sta manifestano in tante città del nostro paese, basti pensare ai saluti fascisti davanti all’ex sede del Msi ad Acca Larenzia proprio qualche ora più tardi – ha dichiarato Lara Vodani, Presidente di Arcigay Torino- Quanto accaduto è l’ennesima dimostrazione che la comunità queer vive quotidianamente molteplici forme di discriminazione e violenza in un paese che non garantisce le giuste tutele e pieni diritti a tutte e a tutti, due episodi che sembrano slegati, ma che hanno matrici comuni, il patriarcato e la xenofobia”.
”Fa riflettere il fatto che nessuna delle persone passanti si sia fermata a soccorrere La myss e il suo gruppo di amici e soprattutto l’affermazione della ragazza che invece di dare supporto e sorellanza alla vittima commenta con giudizio, è un chiaro esempio di quanto questa società abbia interiorizzato la cultura patriarcale e macista.
Come Arcigay siamo pronti a dare tutto il nostro supporto a la myss per quanto accaduto e a presidiare se necessario i luoghi di aggregazione affinché tutte e tutti possano sentirsi al sicuro ovunque e ad ogni ora – conclude Vodani – Siamo consapevoli che in uno Stato che semina odio noi continueremo a essere le vittime del domani ma non smetteremo mai di denunciare e lottare contro i soprusi che viviamo quotidianamente”.