La sindaca di Torino, Chiara Appendino, nella diretta Facebook del ciclo #NemmenoConUnClic della vice presidente della commissione d’inchiesta sul Femminicidio, Cinzia Leone, del Movimento Cinque Stelle, ha dichiarato che: “Lo smart working, che è sicuramente uno strumento importante su cui ritengo si debba investire, non è certo uno strumento di conciliazione, nel senso che una mamma in casa con un bimbo di 3 o 4 anni non riesce a conciliare il lavoro da casa con quello aziendale, anzi diventa ancora più difficile”.
“Il lockdown – ha osservato – ha inciso fortemente sulle donne, sia perché si sono trovate ad avere un carico familiare ancora più importante rispetto al solito, sia perché ha inasprito potenziali tensioni familiari e difficoltà rispetto ai propri diritti, ad esempio di denunciare violenze che accadono ancora troppo spesso nell’ambito dei nuclei familiari e l’attenzione in quel momento è stata focalizzata sul non far sentire le donne sole”.
“Torino storicamente è sempre stata avanti su questi temi, denunciando che troppo frequentemente si subisce violenza anche se magari non la etichettiamo come tale. Perché la violenza – ha sottolineato Appendino – non è solo fisica, è anche un commento non gradito, un fischio che mette a disagio, un capo che fa la battuta a una dipendente. Bisogna rompere il silenzio, a tal proposito siamo la prima città d’Italia ad avere un centro antiviolenza, abbiamo un coordinamento molto importante, un tavolo che affronta il tema della violenza sulle donne e questo è un’eccellenza nazionale. Abbiamo anche un nucleo di prossimità dei vigili urbani che è una delle esperienze migliori nel paese, che sta vicino alle donne quando decidono di denunciare, facendo una scelta coraggiosa”.