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martedì, 22 Ottobre 2024

Appendino ha fatto il miracolo: tutti uniti contro la maggioranza. "Torino dice basta"

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

A meno di tre anni dalla fine del mandato una certezza c’è già: la maggioranza e la sindaca Chiara Appendino verranno ricordati a Torino per aver unito molte anime di queste città, che non sempre andavano d’accordo. Ma c’è da essere poco orgogliosi.
Già, perché dopo il voto di oggi in consiglio comunale all’ordine del giorno No Tav confindustria, commercianti, associazioni di categoria e sindacati si preparano alla grande mobilitazione per difendere la città da quello che definiscono “un colpo basso per Torino e l’intero territorio”.
«Quanto approvato oggi dal Consiglio Comunale di Torino è un oltraggio al futuro della città, delle imprese, dei lavoratori. Un colpo basso per il territorio e per le sue speranze di ripresa – dicono i presidenti delle 11 associazioni d’impresa di Torino e i sindacati edili, dopo che l’ordine del giono è stato votato (23 voti a favore 2 contrari) – Non possiamo stare a guardare la distruzione del nostro futuro di cittadini. Presto vi saranno altre iniziative di lotta».
«L’approvazione dell’odg contro la Tav – dalle sigle sindacati Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil – è la dimostrazione dell’ottusità di chi sta governando questa città e questo Paese. Soprattutto è la conferma che questa classe politica è incapace di fare il bene del nostro territorio e dell’Italia».
«A questo punto – spiegano ancora – continueremo a presidiare tutti i momenti nei quali si parlerà di sviluppo, infrastrutture, Tav e territorio», concludono Api, Unione Industriale, Amma, Federmeccanica, Ascom, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Ance, Aniem Confapi, Compagnia delle opere, Confcooperative, Legacoop, Ordine degli architetti, oltre al presidente della Camera di commercio di Torino.
«La pantomima andata in scena oggi in Consiglio comunale ha rappresentato tutta la distanza esistente tra la Torino che ogni giorno lavora e produce e la citta’ immaginata dai Cinquestelle. La maggioranza che sostiene la Sindaca Appendino preferisce anteporre le proprie convinzioni ideologiche all’ascolto delle categorie produttive», sostiene in una nota il presidente di Confindustria Piemonte, Fabio Ravanelli.
«Non fare la Torino – Lione significherebbe rendere inutile l’unico asse infrastrutturale europeo a Sud delle Alpi, il Corridoio Mediterraneo, che metterà in comunicazione Lisbona con Kiev e permetterà al cuore produttivo dell’Italia, la Pianura Padana, di accedere ai flussi strategici dei mercati internazionali – ha aggiunto Ravanelli – Siamo una regione e un Paese a forte vocazione manifatturiera e rinunciare a questo asse di comunicazione significherebbe condannarci alla marginalità per i prossimi 200 anni. Forse chi amministra Torino ritiene accettabile correre il rischio in nome di qualche immediata rendita politica ma chi lavora ogni giorno per produrre reddito, occupazione e sviluppo per la collettività non può subire passivamente una simile ipoteca sul futuro della città – ha proseguito – Oggi la maggioranza Sì Tav di Torino e del Piemonte ha smesso di essere silenziosa e si e’ palesata in pubblico per la prima volta. Nelle prossime settimane continueremo a far sentire la nostra voce con nuove occasioni di informazione e mobilitazione per svelare le bugie della propaganda e tornare a parlare del futuro del nostro territorio», ha concluso il presidente di Confindustria Piemonte.
Intanto Valentina Sganga, capogruppo del Movimento Cinque Stelle accusa imprenditori e sindacati non aver coraggio: «No al Tav significa sì alle priorità e alle reali esigenze del territorio e no a un mausoleo e a un modello economico finito – sostiene la grillina nel suo intervento in Sala Rossa – Il progetto alta velocità Torino – Lione dal punto di vista trasportistico non ha più alcun senso».
«Ho ascoltato – ha aggiunto la capogruppo M5s – gli appelli di parte del mondo industriale, cooperativo e sindacale e ci ho visto poco coraggio e una certa rassegnazione culturale. Nessuno di noi è nemico del progresso o vuole isolare il territorio, il nostro avversario è la coazione a ripetere errori di valutazione strategica compiuta nei decenni passati». 
E festeggia Luigi Di Maio«Bene la votazione del Consiglio comunale di Torino sul Tav! Presto io e Danilo Toninelli incontreremo Chiara Appendino per continuare a dare attuazione al contratto di Governo» scrive il vicepresidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro sul suo profilo Twitter.
Ma chi non festeggia come detto è la Torino che produce. Quella si prepara alla mobilitazione.
 
 
 

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