In queste ore sono molti gli attestati di solidarietà che stanno arrivando alla sindaca di Torino Chiara Appendino, obiettivo della contestazione degli anarchici, dopo lo sgombero dell’Asilo.
Dal Partito Democratico, dalla Lega ai consiglieri di maggioranza pentastellati arriva il sostengo alla prima cittadina, dopo la scelta degli antagonisti di manifestare davanti al negozio del marito e del cognato.
Ma c’è chi ha avuto da ridire anche su questo all’interno della maggioranza: Damiano Carretto.
Accade infatti che il suo collega del Movimento Cinque Stelle Aldo Curatella scriva su Facebook: «Manifestare il dissenso è un atto democratico se fatto sotto le opportune sedi istituzionali. Ma quando lo si fa sotto i luoghi privati di un Sindaco, come sta accadendo in questi minuti sotto casa del Sindaco Appendino, è solo un atto intimidatorio, minaccioso e anche un po’ fascista! E spero di non essere l’unico a dissociarmi da tali azioni intimidatorie volte a colpire la sfera privata di un Sindaco, creando una atmosfera di paura anche attorno ai suoi cari. Mi dissocio completamente da tale azione e spero che chi di dovere, la Questura e le Forze di Pubblica Sicurezza, agiscano per bloccare tale intimidazione violenta! Solidarietà piena alla Sindaca Appendino che si trova ora sotto attacco di una violenza inaccettabile!».
Sotto al post arriva il commento di Carretto, che si oppone completamente a quanto scrive Curatella: «Qualcuno vuole trasformare il Movimento nel partito della polizia e dei manganelli. Post come questo fanno schifo».
Da qua la polemica, con qualcuno che azzarda anche l’ipotesi che “sicuramente gli entrato nel profilo” qualcuno che ha scritto al posto suo.
Dunque vittima di hacker oppure è veramente il Carretto pensiero?
Il post di Aldo Curatella