di Bernardo Basilici Menini
«Torino merita un’espressione socialista e riformista in seno al Consiglio comunale», secondo Salvatore Fiorino, ex segretario del nuovo Partito Socialista Italiano, transfugo da Forza Italia. Un’idea che sembra un ammicco in vista della prossima tornata di amministrative: «Il sogno è presentarci compatti in lista, ma se non vi saranno le condizioni per un ruolo da protagonisti opteremo per candidare i nostri attivisti all’interno della coalizione che darà più garanzie e spazio per una Torino socialista, riformista, progressista».
Spunta quindi l’idea di un’ennesima lista, e forse di un candidato sindaco, di provenienza socialista. Riguardo alla composizione, Fiorino guarda con favore all’ingresso di «un gruppo di dissidenti del Movimento 5 Stelle che non hanno gradito l’imposizione dall’alto della candidata sindaco Chiara Appendino e ad alcuni radicali».
Quasi una missione, secondo Fiorino, la candidatura dei socialisti: «c’è uno spazio politico che richiede la nostra passione, la nostra storia, le nostre istanze nessun candidato sindaco fino ad ora ha parlato di giustizia sociale, di equità e di appiattimento economico»