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martedì, 22 Ottobre 2024

Amazon, i lavoratori sospendono il lavoro in Piemonte

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Amazon continua ad ignorare le richieste dei lavoratori. A denunciarlo i sindacati CGIL-CISL e UIL che chiedono di fermare le produzioni non essenziali per tutelare la salute dei lavoratori e rivendicano la sospensione del lavoro nello stabilimento di Torrazza Piemonte, doassumendosi la responsabilità civile di limitare il contagio da Coronavirus.

“Per il nostro Paese è in ginocchio la multinazionale americana continua ad ignorare tutto questo scegliendo il profitto prima della vita”, dicono i sindacati.

“Si opera su lavorazioni assolutamente non indispensabili e in condizioni inaccettabili – aggiungono –  Lavoratori obbligati in assembramenti in entrata ed uscita dal proprio turno di lavoro, assenza di dispositivi di protezione individuale, modifiche strutturali all’interno dello stabilimento insufficienti a garantire quanto previsto dal Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle parti sociali il 14 marzo. Occorre garantire esclusivamente il trasporto e la consegna delle merci di prima necessità e non privilegiare il profitto a scapito della salute dei lavoratori”.

“Amazon prenda atto che la situazione è ormai insostenibile e si comporti di conseguenza e assuma iniziative volte al rispetto delle norme e alla tutela della salute dei propri dipendenti lavoratori attraverso l’attivazione gli ammortizzatori sociali altrimenti si faccia carico interamente della retribuzione dei lavoratori”.

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