La definiscono “l’ennesima montatura Pro-Israele”: stiamo parlando dell’assemblea che si svolgerà (nuovamente) negli spazi dell’Università di Torino, organizzata da sigle come “Boycott Israel” e“Cambia giro”.
Questa volta a finire sotto attacco degli anti-israeliani nostrani, alla vigilia del 25 aprile, è la “Brigata Ebraica”, che combatté sul fronte italiano durante la guerra di Liberazione e che alla fine delle ostilità aiutò i sopravvissuti dei campi di concentramento, in particolare i bambini orfani. La Brigata era composta da cinquemila uomini, ebrei provenienti dai territori che oggi sono Israele.
Ma a quanto pare questo pezzo di storia non piace a chi vede in Israele e negli ebrei un nemico ancora oggi. Ed ecco che per giovedì 19 aprile, alle 17, viene organizzato questo “dibattito” , in cui verrà presentato un opuscolo: “Brigata Ebraica: l’ennesima montatura Pro-Israele”.
Gli organizzatori spiegano la loro iniziativa attraverso dei manifesti affissi sui muri di Torino: «Perché qualche migliaio di sionisti che ebbero un ruolo insignificante nella lotta al nazifascismo vengono così tanto celebrati dalla macchina della propaganda pro-Israele in occasione del 25 aprile? Semplicemente perché rappresentano uno degli embrioni dell’esercito israeliano, obiettivo accanitamente perseguito dai sionisti per tutta la prima metà del Novecento (in particolare sionisti revisionisti, la corrente più militarista e destrosa). Ripercorrendo per sommi capi la storia della Brigata Ebraica e confrontandola con quella complessiva dei milioni di ebrei che lottarono contro il nazifascismo, questa montatura appare in tutta la sua evidenza».
E, anche se con l’argomento non c’entra molto, durante il dibattito, annunciano sempre gli organizzatori, ci sarà una testimonianza sulla situazione attuale in Palestina.
Come detto l’ennesima manifestazione anti-Israele che, nell’indifferenza delle istituzioni, viene organizzata all’interno degli spazi dell’università torinese. L’unico a denunciare queste iniziative è stato Fabrizio Ricca, capogruppo in Consiglio comunale della Lega, che più volte ha chiesto un intervento per vietare questi “dibattiti”. «Un allarme contro l’antisemitismo che però, a quanto vediamo, è rimasto inascoltato. Non per questo staremo zitti, ma continueremo a denunciare queste vergognose espressioni di odio da parte di un corpuscolo di anonimi che solo con l’appoggio di amici e il fatto che il Rettore non prenda pozione chiara su questa vicenda continua ad organizzare negli spazi universitari questi obbrobri» conclude Ricca.