Quello che fino ad oggi sembrava un cantiere senza vita, o comunque rallentato, pare che nei prossimi quindici giorni verrà ripopolato da una schiera di operai che saranno impegnati, da maggio a giugno, nella posa dei vetri di facciata e nella chiusura delle pareti esterne del grattacielo della Regione Piemonte.
Niente più intoppi dunque, secondo il vicepresidente della Giunta Aldo Reschigna che ha relazionato sul Palazzo unico, questo pomeriggio nel corso della Commissione regionale Bilancio. «Entro i prossimi tre mesi Cnr, l’Istituto per le Tecnologie della Costruzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche a cui la Regione ha affidato il compito di verificare la sicurezza delle vetrate già posate in facciata, terminerà le prove di laboratorio, prove che consentiranno di stilare una perizia per stabilire le reali motivazioni dei difetti riscontrati».
Nel frattempo si procederà al ripristino di quelle parti di pavimentazione interna che presentano alcune imperfezioni. «Ulteriore passo per il completamento dell’opera – ha aggiunto Reschigna – sarà l’approvazione della variante numero 6, la prima dopo il subentro dell’Ati, in seguito al fallimento di Coop7, la quale oltre a realizzare gli interventi necessari per dare il via libera alle prove di laboratorio, consentirà il completamento anche nei collegamenti esterni dell’impianto fognario del palazzo. Due interventi, quello sulle vetrate e sull’impianto fognario che costeranno 500 mila euro. Al momento il 94% dell’opera risulta realizzato, il costo delle parti mancanti è di 23 milioni».
Grattacielo Regione Piemonte, riparte il cantiere
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