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martedì, 22 Ottobre 2024

Allarme Ascom Torino: “Nuovo lockdown fatale all’85% delle imprese”

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

La ripresa delle attività non ha ancora risollevato le imprese, che continuano a fare fatica dopo il lockdown e che non potrebbero sopportare un nuovo stop. 

Lo dichiara l’Ascom secondo cui per l’85 per cento delle imprese una nuova chiusura sarebbe un colpo di grazia per il tessuto produttivo del territorio. I risultati della ricerca su imprese, commercio, turismo e servizi commissionata da Ascom per la provincia di Torino e relativa al secondo trimestre del 2020, fotografano un quadro di fiducia alquanto basso per quel che riguarda l’andamento dell’economia e ancora in pochi pensano che i rischi correlati alla diffusione del virus siano ormai alle spalle. 

Anche le previsioni sulla seconda parte dell’anno non sono migliori: la maggior parte degli imprenditori prevede una diminuzione del proprio fatturato rispetto al 2019, anche perchè la Fase 3 non è coincisa con un recupero dei consumi: la contrazione su base annua appare ancora molto forte (-29,4%) e un lieve rialzo dei consumi si è verificato solo immediatamente dopo la quarantena. 

Tra i settori più in crisi quello della ricezione turistica che nei mesi scorsi ha visto un azzeramento pressoché totale delle loro attività e che ora vedono il susseguirsi delle disdette per le prenotazioni estive. 

Molte imprese sono anche incerte sull’efficacia delle misure messe in campo dal governo contro la crisi e temono che terminate le stesse non riusciranno più ad sostenere il peso di tasse e personale. 

In questo quadro, aumentano i prezzi praticati dai fornitori e peggiorano ancora i tempi di pagamento dei clienti, che faticano a saldare le proprie posizioni e continueranno sullo stesso trend nei prossimi mesi, mettendo sempre più a rischio la tenuta finanziaria delle imprese. 

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