di Moreno D’Angelo
Cosa voleva dire Ali Acga a Papa Francesco? Non è passato certo inosservato l’ex lupo grigio Ali Agca sul sagrato di San Pietro con un mazzo di fiori che ha deposto sulla tomba di Giovanni Paolo II, a cui sparò il 13 maggio 1981. L’uomo è stato fermato dalla Polizia, dinnani alla quale ha manifestato il desiderio di incontrare Papa Francesco. Al momento è trattenuto presso il commissariato Cavour a Roma.
Dopo aver scontato 20 anni di prigionia è stato graziato dal presidente Ciampi e poi è stato incarcerato in Turchia. La presenza di Agca a San Pietro riapre inquietanti interrogativi, che hanno al centro diversi misteri vaticani sui quali pesa la sparizione di due quindicenni: Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, avvenuta nel 1983. Agca nei suoi deliri è stato al centro di un intrigo internazionale che ha scatenato un vera e propria guerra tra due fazioni in Vaticano, senza esclusioni di colpi, divise sulla politica antisovietica portata avanti da Papa Wojtyla.
La questione Orlandi è ancora aperta nonostante abbiano fatto di tutto per insabbiarla. Che cosa potrà ancora dire e che cosa vuole l’ex lupo grigio? Nonostante gli anni di galera e i suoi deliri e cambi di posizione l’ex terrorista sembra avere ancora delle informazioni che potrebbero dare molto fastidio, anche 33 anni dopo l’attentato al Papa Wojtyla.
Come ha osservato Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, dopo il suo colloquio con Agca, appena uscito dal carcere in Turchia, si tratta di un personaggio che sembra trovi nelle uscite mistico-demenziali una sorta di “assicurazione sulla vita”, perchè di fatto sa giocare e far pesare le sue carte. Sembra sia nell’aria una svolta sulla fine che avrebbe fatto la giovane cittadina vaticana “con la fascetta”. C’è da chiedersi chi ci sia dietro le iniziative dell’ex lupo grigio, che resta una mina vagante in Vaticano e non solo.
Con Papa Francesco si sono aperte nuove speranze. Non a caso il supertestimone Marco Fassoni Accetti ha iniziato a collaborare, autodenunciandosi per il sequestro Orlandi, e producendo un ricco memoriale solo dopo l’ascesa del papa gesuita. Intanto il gesto di Agca pare un segnale non improvvisato e non casuale.