I candidati sindaco ripassano il motore della macchina elettorale che dovrà dare il massimo da qui alle lezioni del 3 e 4 ottobre, consapevoli che se per le centinaia di candidati al consiglio comunale e alle circoscrizioni la corsa in quella data si fermerà, per due di loro ci potrebbe essere un ulteriore round, quello che in quindici giorni li porterà al ballottaggio. Tra curve, salite, discese e recuperi come nelle competizioni atletiche, i candidati si avvicinano e si distaccano a suon di sondaggi. Gli ultimi ufficiali prima delle urne fotografano centro destra e centrosinistra al fotofinish; staccata Sganga. Ma è una percentuale, quella pentastellata che sarà preziosa se uno dei due contendenti allo scranno di Palazzo Civico si troverà ad averne bisogno.
Alberto Unia, attuale assessore all’Ambiente che ha scelto di saltare il giro e di non candidarsi a questa competizione, è comunque attivo nella campagna e di certo osservatore molto privilegiato. Che effetto fa essere definiti l’ago della bilancia? Siete dati per terzi, e per questo indispensabili in caso di ballottaggio.
Io credo che a prescindere da come vada a finire, anche se dovessimo andare noi al ballottaggio, non esiste un ago della bilancia. Non siamo più alla politica di cinquant’anni fa dove il partito dava indicazioni e la gente votava in base a quanto veniva consigliato. Oggi viviamo un periodo storico nel quale le persone votano a prescindere da quello che la forza politica a cui sono più vicine può indicare o meno.
Si spieghi meglio…
Specie in un’elezione amministrativa, si vota il sindaco più che il partito. Si vota la persona. Non credo che spetti ai partiti orientare o meno il voto. Credo invece che le persone, quando vanno a votare, al ballottaggio abbiamo la consapevolezza di scegliere chi vogliono a prescindere da quello che il Movimento 5 stelle o il Partito Democratico o il centro destra possono indicare.
Ma quindi, se Sganga non arrivasse al ballottaggio e si dovesse presentare l’ipotesi di indirizzare il vostro elettorato da una parte o dall’altra?
Escludo che ci possa essere un’indicazione di voto. Come credo giusto che sia. Penso che le persone debbano decidere secondo coscienza a chi affidare la propria città. Bisogna essere informati, anche rispetto al passato. Chi può avere un’opinione negativa della nostra amministrazione, la deve avere informata su quanto è accaduto. Analizzando ciò che è successo, analizzando le cose fatte, a prescindere da quello che si può leggere sui giornali.
Guardiamo proprio agli elettori, ai vostri in particolare. In questa campagna elettorale cosa vi dicono?
Tante cose sono state fatte, tante sono ancora da fare. Ci sono insoddisfazioni dovute a percezioni personali di un disagio che non è vissuto come tale da altri. Stiamo ascoltando le persone, attraverso i banchetti, i mercati, la percezione della città che arriva da chi la vive ogni giorno. La sensazione che noi abbiamo colto nei confronti della forza che ha governato la città è positiva, ci sono naturalmente delle critiche com’è giusto che sia però mediamente non abbiamo avuto un feedback negativo, né totale né parziale. Il sentiment verso l’amministrazione appena passata è abbastanza positivo.
Ed ora siamo in campagna elettorale…
Già, e ogni forza politica cerca di tirare l’acqua al proprio mulino, qualcuno promettendo cose che già un tempo non riusciva a fare nemmeno governando la città, e che ad oggi non è chiaro come possa riuscire a realizzarle. Dall’altra parte qualcun altro fa promesse che in qualche modo spaventano. E comunque non ho sentito progetti e interesse sull’ambiente, argomentati in modo serio, da nessuno in questi mesi di campagna elettorale.
Sappiamo che questo è il punto focale, sia dello sviluppo di tutte le metropoli sia del nuovo corso storico anche derivante da quelli che sono i fondi che arriveranno dall’Unione Europea per il PNRR.
Eppure i giovani sentono la minaccia climatica come incombente, rispetto ad altri temi…
Infatti è molto grave che nella competizione elettorale non sia emerso il tema ambientale se non giusto in qualche passaggio, proprio perché bisogna mettercelo. Quando invece, secondo il mio punto di vista, è il vero tema, la vera sfida del futuro: costruire e trasformare le città in modo che siano pronte per il cambiamento climatico che è già in corso e che continuerà nei prossimi anni. Cosa che noi abbiamo fatto proprio costruendo dei piani strategici in questa direzione.
E riguardo le promesse che ha sentito e che l’hanno infastidita?
Ho sentito parlare di tre argomenti in particolare, durante uno dei confronti tra candidati. Ho sentito parlare dell’ipotesi di tangenziale est, di chiudere Porta Nuova per poter di conseguenza chiudere il passante ferroviario ed edificarci sopra, e poi l’esportazione da Torino di tartufo Barolo che non sono nemmeno torinesi. Forse chi propone questo, doveva candidarsi in Regione, non per la città. Ho sentito poi parlare tantissimo di lavoro ma come se fosse una competenza diretta dell’amministrazione, quella di creare occupazione. I posti di lavoro non li crea l’amministrazione che deve però creare le condizioni affinché vengano attratti investimenti, come noi abbiamo fatto, portando a casa anche molti risultati in questi cinque anni. Non è che andando in giro per il mondo si portano investimenti sul territorio e non lo si fa nemmeno grazie alle conoscenze. Lo si fa come lo abbiamo fatto noi, portando progettazioni serie e credibili che permettono agli investitori di decidere di guardare con fiducia alla nostra città.