Non sono passate in cavalleria le dichiarazioni del portavoce del “Movimento 9 dicembre” Andrea Zunino che in questi giorni di proteste ha bollato l’Italia “schiava dei banchieri come i Rotschild”. L’agricoltore torinese, in un’intervista ha spiegato meglio questo paragone: «Vogliamo le dimissioni del governo. Vogliamo la sovranità dell’Italia, oggi schiava dei banchieri, come i Rotschild – dice – è curioso che 5 o 6 tra i più ricchi del mondo siano ebrei, ma è una cosa che devo approfondire». I Rotschild sono i membri della famiglia, di origini ebraiche appunto, che fin dal XVII secolo in Europa opera nel sistema bancario.
A rispondere ci pensa il presidente delle Comunità Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna: «Quelle di Zunino sono dichiarazioni deliranti che richiamano, senza alcun pudore e vergogna, un periodo storico caratterizzato da morte, violenza e negazione dei diritti più elementari».
«Sono parole che testimoniano un senso di disagio sempre più profondo – continua Gattegna – che viene alimentato dai più biechi e violenti stereotipi antisemiti, che riportano alla mente il periodo nazista»
«Zunino offende non soltanto la memoria di milioni di individui che, in nome dell’ideologia nazista, trovarono la morte tra le più atroci sofferenze ma soprattutto l’intelligenza, la coscienza democratica e la maturità di quella popolazione italiana le cui istanze si propone di rappresentare, evidentemente in modo inadeguato, nella strade e nelle piazze di tutto il paese», conclude. Sulla vicenda interviene anche il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, con un appello a «coloro che sono nella disperazione a non farsi tentare dal fascino delle ideologie che immaginavamo sepolte. Manifestiamo il massimo rispetto nei confronti di chi protesta in questi giorni, dobbiamo saper cogliere il loro grido di dolore».
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