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A fine epidemia riapre il Castello di Valcasotto

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Durante la seduta del consiglio regionale, che si è svolta martedì 7 aprile 2020, il Consigliere Regionale Paolo Bongioanni, Presidente della VI commissione permanente cultura turismo e sport, ha presentato un ordine del giorno ( il numero 213) impegnando la Giunta regionale a riaprire il castello di Valcasotto, di proprietà della Regione Piemonte, chiuso da 10 anni.

“L’apertura di un bene culturale, come il castello di Valcasotto, che si trova nel Comune di Garessio” dichiara il Presidente Bongioanni “diventa oggi quanto mai di attualità, soprattutto alla luce della commissione congiunta III e VI di lunedì 6 aprile 2020, durante la quale si è svolta l’audizione dei Presidenti delle Aziende Turistiche locali (ATL) ed un confronto con l’assessore Poggio. Durante l’audizione è emerso che il comparto del turismo, cultura e sport è completamente chiuso ed è a fatturato zero ed è il comparto sul quale pesano le maggiori incertezze. Non si sa quando né come si potrà riaprire, per i primi mesi dovremmo immaginare ad un turismo di prossimità. Gli osservatori internazioniali prevedono un calo del turismo in Italia del 70%. Siamo in una situazione di assoluta criticità legata all’emergenza, ripeto il mio appello: le imprese turistiche, come quelle culturali e sportive necessitano di denaro circolante, altrimenti collassano dopo 60-90 giorni.”

Il Presidente continua “qui si inserisce il progetto di riapertura al pubblico, ad emergenza epidemiologica  finita, della reggia di Valcasotto a fini di richiamo turistico. In questo percorso sono stato accompagnato dal Vicepresidente Daniele Valle, che ringrazio. Il nostro percorso è cominciato con un sopralluogo, avvenuto il 25 ottobre scorso, alla presenza del sindaco di Garessio, Ferruccio Fazio, del sindaco di Pamparato Franco Borgna, del prefetto di Cuneo Russo, del direttore f.f. dell’ATL del Cuneese e di rappresentanti del comparto commerciale e produttivo della vallata. Durante il sopralluogo abbiamo verificato che l’ala nord del castello può essere riaperta al pubblico, con le conseguenti ricadute economiche ed occupazionali che un bene di quel livello può generare. La riapertura del castello può essere funzionale a fornire un volano economico per quelle aree che stanno subendo uno spopolamento progressivo, tipico di alcune aree montane, per un turismo di prossimità, all’indomani della crisi epidemiologica; inoltre trovandoci sul crinale dello spartiacque con la Liguria, il castello può attrarre visitatori, da un bacino estremamente sensibile a questa tipologia di offerta. Abbiamo un bene culturale chiuso da 10 anni, di proprietà della Regione Piemonte sul quale sono stati investiti, a partire dalla Giunta Ghigo, 10 milioni di euro. Ad oggi, da parte del settore Patrimonio, sono in essere due azioni, per un totale di 3 milioni e 600 mila euro, che riguardano il recupero della cappella reale ed il restauro dell’ala sud del castello.

“Ringrazio la dottoressa Facipieri e tutti i funzionari del settore tecnico e del patrimonio che mi hanno accompagnato in questo percorso e che, emergenza covid permettendo, hanno preparato un cronoprogramma dei lavori  che prevede la fine di questi  al giorno 15 del mese di maggio”.

L’apertura del castello è possibile quindi già nel mese di giugno, con l’unica fruibilità dell’ala nord.

“Ho verificato con un sopralluogo presso la Fondazione Centro Restauri della Reggia di Venaria  lo stato degli arredi che aspettano solo di essere riposizionati nelle sale dove sono stati presi. Nel bilancio previsionale ci sono ampiamente le risorse necessarie per rendere questo bene fruibile, sia per quanto riguarda le visite che per quanto riguarda eventi quali concerti”, conclude Bongioanni.

L’approvazione dell’ordine del giorno impegna la giunta regionale a finanziare la riapertura del Castello ed il relativo guardianaggio, a partire dall’estate 2020 o non appena l’emergenza sarà conclusa.

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