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venerdì, 18 Ottobre 2024

Appendino: “Senza processi mi sarei ricandidata”

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Chiara Appendino commenta la scelta di non candidarsi per un secondo mandato, motivandola come legata alle questioni giudiziarie che l’hanno colpita in questi cinque anni e che l’hanno vista imputata in più processi arrivati alla condanna di primo grado. 

Intervenendo su Agorà su Rai3 la sindaca spiega: “Proprio per via anche delle questioni giudiziarie ho scelto e detto mesi fa di non ricandidarmi, non per questioni legate all’attività del sindaco, altrimenti penso che probabilmente avrei scelto di continuare il percorso, mi sembra comunque giusto che dopo 5 anni si porti avanti quello che si è iniziato a fare”. 

Proprio ieri sono state depositate le motivazioni della sentenza sul processo per la tragedia di piazza San Carlo. Commentandole Appendino ha afferamto che “Ho sempre detto che le questioni processuali si affrontano dentro ai tribunali e non con un approccio politico, io non farò mai questo e l’ho dimostrato in questi 5 anni. Però il tema della responsabilità oggettiva dei sindaci penso sia giusto che venga affrontato, e lo si sta facendo anche in Parlamento. Fare il sindaco è un ruolo molto difficile e anche un grande onore”.

“Decidere di fare il sindaco è una scelta molto coraggiosa, ma nonostante tutte le difficoltà che ho avuto, tornassi indietro nel 2016 lo rifarei. E’ una delle cose più belle che si possa fare” prosegue Appendino che guardando al futuro della città dice “Il mio auspicio è che al di là di quelle che saranno le mie scelte e il mio percorso, e al di là dei colori politici, quanto fatto per la città debba avere continuità e cercherò di fa sentire la mia voce”. 

D’altronde la sindaca è stata anche una delle prime fautrici dell’alleanza Pd-M5s poi naufragata. Ma guardando al nazionale e alle elezioni 2023 il suo modello è il Conte Bis: “Penso che l’orizzonte del 2023 sia questo. Penso che il percorso debba essere quello di un’esperienza Conte 2 che ha visto forze politiche lavorare bene insieme nell’ottica di alcuni temi. E penso che le amministrative potevano essere una tappa importante di questo percorso”.
“Anche a Torino – prosegue – penso valesse la pena provare a costruire attorno a quel perimetro un percorso innovativo per la nostra città, convergendo e provando a costruire un programma e trovare un candidato sindaco. E dico no al secondo turno, non perché sia un mio capriccio, ma perché se non ci sono le condizioni per costruire un programma serio e un’alleanza seria che non prenda in giro gli elettori in 3-4 mesi, come si fa in 10 giorni? Gli elettori devono credere in un progetto che deve essere convincente. Credo sia stata un’occasione persa non costruire questo percorso”.

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