Ingressi scaglionati, ma sono comunque tanti i genitori e gli alunni che questa mattina hanno atteso il suono della campanella, la prima dopo oltre sette mesi di stop. All’ingresso docenti e personale con termometro per misurare la temperatura, mentre gli studenti si mettevano in fila indiana ordinatamente pur con qualche coda.
Nelle elementari niente primo giorno in classe con mamma e papà. Le disposizioni anti-Covid hanno permesso solo un breve saluto fuori dai cancelli che in alcune scuole si è trasformato in un applauso rivolto alle classi appena formate.
Non è mancato anche qualche momento di protesta da parte del Fronte della Gioventù Comunista che davanti al Liceo D’Azeglio ha protestato: “All’appello mancano spazi e docenti, il rientro sicuro è una bella favoletta raccontata dal Ministro Azzolina”. “Non c’è distanziamento che tenga se ci sono classi pollaio e trasporti pubblici affollati – sostiene di fronte all’istituto il responsabile scuola del Fgc torinese, Pietro Mazzucco -. In sei mesi di tempo il governo non ha cambiato nulla, servivano spazi e assunzioni perché le mascherine e la ricreazione in classe non bastano. La didattica a distanza ha escluso migliaia di studenti dalle lezioni, per evitare che diventi la normalità bisogna garantire davvero sicurezza e diritto allo studio”.