Non accenna a cambiare la situazione rifiuti nel quartiere San Paolo a Torino. Basta passeggiare nelle le strade secondarie per trovare rifiuti ingombranti abbandonati in ogni angolo, dai resti di una mobilia malandata, scartata magari durante un trasloco o dai materassi consumati che nel giro di una notte appaiono come per magia di fianco ai cassonetti dell’indifferenziata.
Una zona molto colpita quella di San Paolo, a soli dieci minuti dal centro, ma afflitta dalla piaga dell’immondizia che si accumula sui marciapiedi come nelle peggiori periferie, nonostante l’indignazione dei residenti che spesso si trovano di fronte a scenari indecenti proprio all’entrata dei loro portoni.
«Io a volte mi vergogno di invitare persone a casa perché in certi giorni le vie sono davvero in condizioni pietose. Lo scorso fine settimana all’angolo tra via Pollenzo e via Costigliole c’era un intero armadio smontato e abbandonato a terra. È rimasto lì per tre giorni» commenta Giada, una giovane mamma che vive nella zona.
Cittadini stanchi quindi che non riescono a capacitarsi di come altre persone che come loro vivono lì, riescano a creare scempi del genere, incuranti del decoro e dell’inciviltà di cui si fanno artefici.
Il presidente della Circoscrizione Tre Daniele Valle, in una precedente intervista aveva dichiarato che la colpa fosse soprattutto dei cittadini e anche i commercianti del quartiere, da via Monginevro a corso Racconigi avevano riconosciuto una buona parte delle responsabilità dei residenti.
Una cosa quindi è certa. I rifiuti non arrivano certo da soli sul ciglio delle strade, ma viene spontaneo chiedersi perché i dipendenti dell’Amiat, che ogni giorno passano a svuotare i cassonetti, impieghino più di tre giorni per segnalare e portare via armadi e materassi, ricordi degradanti di pochi incivili che rischiano di diventare il simbolo di un intero quartiere.
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