«È francamente inammissibile che una istituzione come la Città Metropolitana non rispetti il proprio Statuto. Sono oltre 80 giorni che attendiamo di conoscere una risposta nel merito della nostra delibera popolare sottoscritta dai cittadini, risposta che non c’è stata malgrado le sollecitazioni. Eppure, lo diciamo da anni, la seconda linea della metropolitana è il principale provvedimento da cui passa la riqualificazione di Torino nord, che rappresenta la parte di città su cui occorre investire. Non si tratta di parole ma di progettare il futuro della Torino che vogliamo. […] Questa amministrazione, che si riempie la bocca di democrazia diretta e partecipazione, non si degna nemmeno di rispondere». Affermazioni dei radicali Silvja Manzi e Igor Boni che corrono nella lista di Emma Bonino.
«Bisogna sempre mettersi in discussione. Da sindaca non ho mai basato la mia azione politica sul consenso, ma su quello che ritengo sia più giusto fare per la Città. Abbiamo salvato il Salone del Libro, Gtt e iniziato la liberazione dell’ex Moi. Ma è inutile nascondere che in questi mesi abbiamo intrapreso anche misura impopolari, quali ad esempio quelle dovute al difficile stato dei conti o i blocchi dei veicoli inquinanti. Spesso quello che manca in questo Paese, è il coraggio di fare scelte su un orizzonte di medio periodo perché si rincorre il consenso di breve». Dall’intervista a La Stampa della sindaca di Torino Chiara Appendino.
«Chi viene a voi adesso?», come minacciava cinquant’anni fa il “professor” Otto von Kranz, alias Paolo Villaggio?