E’ stato investito da un Suv mente pedalava sulla sua To Bike. Lui è Gabriele del Carlo, vicepresidente di Bike Pride. È successo questa mattina in via Plana. Una donna alla guida di un macchinone impaziente di andare chissà dove ha strombazzato il clacson e poi ha accelerato. Del Carlo si è buttato a terra per evitare di rimanere schiacciato, mentre la ruota e la lamiera della bici è stata letteralmente distrutta.
La bicicletta gialla è rimasta incastrata sull’auto portando con sé la targa dell’autoveicolo.
La donna non si è neanche fermata ed è corsa via a tutta velocità.
«Ma non è certamente questo aspetto che l’associazione Bike Pride vuole mettere in evidenza – sottolineano – Piccoli incidenti di questa portata sono ordinari; talmente ordinari che non compaiono sulle colonne dei quotidiani neanche quando provocano morti: un ciclista e due pedoni al giorno vengono uccisi dal traffico per un totale di quasi 1000 morti l’anno».
«È la stanca indifferenza e la colpevole indecisione di Polizia municipale e delle Istituzioni politiche che ci spaventa – denuncia il Bike Pride – È la consuetudine dell’ordinaria follia stradale in cui il mezzo più grosso può permettersi di dominare totalmente impunito il più debole, fino allo strazio delle morti quotidiane, a raggelarci il sangue».
«Ma ci scagliamo anche contro chi getta benzina sul fuoco – spiega – facendo facile leva sul puerile scontro tra tribù stradali (non esistono ma fanno comodo) che alimenta rabbia e risentimento già profondamente radicato nella cultura stradale».
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