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giovedì, 19 Settembre 2024

Università, si apre tra le proteste la settimana dei test d’ingresso

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Si apre domani la settimana dedicata ai test d’ingresso per l’accesso alle facoltà a numero chiuso dell’Università di Torino. Il numero dei corsi per i quali è necessario superare la prova è aumentato negli ultimi anni e per alcuni indirizzi finora ad accesso libero la proposta di limitare l’accesso verrà discussa e votata proprio in queste settimane.
I test più gettonati rimangono comunque quelli per il Politecnico, Architettura e le facoltà mediche. Lo svolgimento delle prove inizierà domani con Medicina e Odontoiatria, mercoledì sarà il turno di Veterinaria, mentre giovedì si chiuderà con i test di ingresso per Politecnico e Architettura. Dato il numero dei candidati (si parla di più di 4.700 studenti) le prove saranno dislocate su tre sedi universitarie diverse: Palazzo Nuovo, la palazzina Einaudi e il Campus del lungo Dora.
La vera novità di quest’anno riguarda però il periodo in cui i test d’ingresso vengono somministrati: se tradizionalmente l’appuntamento con le prove era fissato nelle prime settimane di settembre, già l’anno scorso il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo aveva anticipato il tutto a fine luglio, a pochi giorni dalla chiusura dell’esame di maturità. Da quest’anno, invece, per la prima volta i test vengono ulteriormente anticipati ad Aprile.
Una scelta decisamente discutibile che ha scatenato le proteste di migliaia di studenti, oltre che di diversi docenti. La maggior parte dei ragazzi che parteciperà alle selezioni per l’accesso alle facoltà a numero chiuso è infatti impegnata in questi mesi con la preparazione dell’esame di maturità e la concomitanza dei test d’ingresso universitari rende tutto più difficoltoso. Come confermano anche gli insegnanti, anticipare le prove ad aprile sottrae molto tempo agli studenti dell’ultimo anno delle superiori, che dovrebbero invece avere la possibilità di dedicarsi con serenità alla preparazione dell’esame di maturità.
Ma i problemi non finiscono qua: a suscitare polemiche è anche il costo che comporta l’iscrizione ai test, che per molte facoltà torinesi oscilla tra i 50 e i 70 euro. Per chi decide di provarne più di uno, la spesa diventa significativa.
Inoltre, da un paio d’anni a questa parte i test di ingresso per Medicina e Veterinaria vengono organizzati su base nazionale, col rischio che i (pochi) fortunati che otterranno l’accesso siano poi costretti a spostarsi in un’altra città per frequentare i corsi.
Intanto sulla questione dell’introduzione del numero chiuso a corsi di laurea finora ad accesso libero si prepara una giornata di mobilitazione: studenti delle scuole superiori e dell’università si sono dati appuntamento per questo venerdì sotto il Rettorato di via Po, dove il Senato Accademico sarà impegnato in una votazione per decidere se introdurlo anche a Psicologia, Agraria e Lingue. Gli studenti saranno presenti con un presidio per fare pressione sul Senato affinché il numero chiuso non passi e per arginare la tendenza a rendere sempre più elitario il sistema universitario con strumenti di questo tipo.

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