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venerdì, 15 Novembre 2024

Un medico di base ai senzatetto: dal 2025 sperimentazione anche a Torino

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Moreno D'Angelo
Moreno D'Angelo
Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2007 nella redazione di Nuova Società e dal 2017 collaboratore del mensile Start Hub Torino.

Provate voi a dormire per strada e non avere continue malattie. E’ passata una legge quanto mai importante per il diritto alla salute dei senzatetto.

“Confesso che poche volte nella mia vita mi sono sentito così orgoglioso, questa legge cambierà in meglio la vita di tante persone”. Così il deputato del Pd Marco Furfaro ha commentato l’approvazione all’unanimità alla Camera di una legge, di cui è primo firmatario, per dare un medico di base ai senza fissa dimora. Il servizio, dopo il via libera del Senato che appare scontato, consentirà dal 1 gennaio 2025 a tutti coloro che si iscriveranno ai registri delle Asl, l’assegnazione di un medico di famiglia per il biennio 2025 2026. 

Il provvedimento prevede un periodo di sperimentazione in 14 città metropolitane, che, oltre a Torino, riguarderà  Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma e Venezia.

 Il tutto per uno stanziamento complessivo di due milioni di euro. Una legge il cui iter non è stato una passeggiata ma è frutto di un confronto che, da un anno, ha dovuto fare i conti con le ristrettezze di bilancio, considerando la platea dei beneficiari e le risorse governative messe in campo. La richiesta iniziale per attivare il medico di famiglia per tutti i senza tetto si aggirava sui 4 milioni di euro. 

“Sto parlando – ha aggiunto il deputato dem nato a Pistoia   nel 1980 – di padri di famiglia che si separano e finiscono a dormire in macchina, donne vittime di violenza che scappano di casa e vanno a vivere da amici, persone che perdono il lavoro e finiscono in strada e non hanno un tetto sopra la testa” , ricordando che senza residenza le persone non possono accedere a medico di base (a Sert , consultori centri di salute mentale).

La nuova legge rappresenta un importante passaggio per  far sì che, anche i senza fissa dimora, e le persone prive di residenza anagrafica, siano ammesse alle cure di base. Un importante contributo per quel diritto fondamentale alla salute sancito dalla nostra Costituzione.  

Il fatto che il provvedimento, proposto dall’opposizione, sia passato all’unanimità in tempi ad alta conflittualità (botte comprese) del quadro politico, rappresenta un elemento di buon senso, certamente viene apprezzato anche da tanti cittadini che non votano. 

Un passaggio legislativo per nulla scontato che parte dall’iniziativa di tante associazioni di volontariato (Caritas, Sant’Egidio) e dal costante impegno di Antonio Mumolo,  Presidente di Avvocato di Strada.

Girando tra i senzatetto torinesi, oltre al bisogno di cibo, vestiti e di conforto è sempre alta quella di cure sanitarie di ogni tipo. Provate voi a dormire per strada e non avere malattie. Cure spesso evitate, ignorate, dimenticate nell’alienazione che caratterizza chi si abbandona a se stesso su un giaciglio di cartone. Il tutto in un periodo in cui l’allarme sanità e le persone che rinunciano alle cure mediche continua a salire.  L’encomiabile provvedimento legislativo dovrà fare anche i conti con i problemi operativi e di categoria da tempo denunciati dei medici di base per una reale medicina sociale.

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