Peculato, concussione e induzione indebita a dare o promettere utilità. Sono queste le accuse che hanno fatto scattare le manette ai polsi di un dirigente dell’autostrada Torino-Savona e due capi d’ufficio della stessa società.
Le misure cautelari sono state eseguite dalla guardia di finanza del comando provinciale di Cuneo. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati documenti e perquisite diverse abitazioni.
I tre arresti sono il risultato di indagini della Procura di Mondovì cominciate un anno fa, e si aggiungono a quello in autunno del responsabile del settore manutenzione dell’autostrada, Ivan Migliardi, 45 anni, geometra accusato di concussione e induzione indebita per essersi fatto costruire, a costo zero, a Vado Ligure, una villa da ditte appaltatrici dell’autostrada.
Le indagini erano scattate da alcuni conti che non tornavano in una cooperativa di Fossano. Dai libri contabili sono emerse spese che non c’entravano nulla con i lavori di scavi ed edilizia stradale, ovvero una residenza costruita in provincia di Savona.
Da qui il pm Massimiliano Bolla arrivò al dirigente Massimo Capponi.
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