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venerdì, 18 Ottobre 2024

Toro, è tornato il tremendismo granata

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

C’è poco da fare. Ci sono delle date nello sport, e nel calcio in particolare, che sono destinate a restare nella storia dei singoli club. Soprattutto in un club come quello granata, dove le emozioni sono continue ma i risultati – o le imprese destinate a passare nella storia – scarseggiano da sempre. Tutti ricordiamo le date tragiche – purtroppo – ed epiche che hanno caratterizzato l’ormai centenaria avventura granata. E quella del 26 febbraio 2015 è una di quelle date. Battere in modo inappellabile, e quasi scontato, il blasonato Atletico Bilbao nel suo fortino, è una data che sarà ricordata negli annali del calcio italiano. E del calcio granata, come ovvio. 
Dobbiamo ammetterlo e dobbiamo dirlo con forza. L’armata Brancaleone messa in piedi da Ventura ad inizio Campionato è la vera novità del calcio italiano di quest’anno. Lo dico senza piaggeria e senza essere condizionato dall’ormai inguaribile granatismo. Il Toro, quest’anno, è la vera rilevazione. È l’unica squadra che ha messo seriamente in difficoltà la Juve nell’indimenticabile derby, padrone incontrastato del calcio italiano. Ha espugnato San Siro contro l’Inter in modo impeccabile. Negli scontri diretti, ha umiliato la Sampdoria, ha ridotto il Milan ad una squadra da provincia, ha tenuto testa al Napoli e ha inanellato una serie di vittorie insperate. Per non parlare dell’Europa.  
E la vittoria contro l’Atletico Bilbao è un tassello fondamentale di questo straordinario mosaico. 
I meriti? Certamente vanno distribuiti. Alla squadra innanzitutto ma anche, e soprattutto, a chi l’ha costruita. Per il momento, comunque sia, possiamo dire tranquillamente che è ritornato il Toro. Ovvero, il mai dimenticato “tremendismo granata”.

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