11.3 C
Torino
giovedì, 24 Ottobre 2024

Tav, Carretta e Conticelli (Pd): “Il Piemonte è la connessione dell'Italia”

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Trasporti, ma soprattutto treno ad alta velocità , è il tema sempre più caldo in casa Pd. Il segretario metropolitano del Partito Democratico di Torino, Mimmo Carretta, e la presidente della Commissione Trasporti della Regione Piemonte, Nadia Conticelli, sottolineano l’importanza del territorio: «Torino e il Piemonte non si faranno cancellare dalla carta geografica per soddisfare uno scambio politico che vuole puntare tutto su Milano. Il Piemonte è la cerniera dell’Italia con l’Europa e non può diventare un vicolo cieco», spiegano Carretta e Conticelli dopo l’incontro organizzato da Graziano Delrio, dal presidente della Regione Sergio Chiamparino e dai parlamentari Dem con i sindacati e le rappresentanze economiche e datoriali.
«Se le medesime preoccupazioni vengono da mondo produttivo, dalla cooperazione e da tutte le sigle sindacali vorrà pur dire qualcosa».
Continuano i due esponenti Pd: «Il Partito Democratico in tutti i livelli istituzionali è impegnato attivamente per superare questa inaccettabile pantomima che sta bloccando gare e cantieri da sei mesi, cioè lavoro e sviluppo per la nostra regione. Non ci sono dati o criteri che possono giustificarla: completare il tunnel dell’alta velocità costa due milioni e mezzo, interrompere l’opera e mettere in sicurezza tunnel e cantiere costa due miliardi. Basterebbe sbloccare le gare per i cantieri dell’Alta velocità che Telt ha pronte per un totale di 5 miliardi nei prossimo tre anni e sarebbe coperta la previsione di maggiori investimenti che sulla carta il Governo ha iscritto nel documento economico».
Infine Carretta e Conticelli lanciano l’appello per la manifestazione di domani, sabato 10 novembre, in piazza Castello: «Per questo domani anche noi saremo in piazza, perché Torino e il Piemonte non meritano di finire su un binario morto».

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano