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mercoledì, 23 Ottobre 2024

Sicurezza: 60 casi di truffa tramite sms e false email

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Solo nel 2020 la Polizia Postale e delle Telecomunicazioni ha denunciato 60 casi di phishing e sim-swap sul territorio piemontese. Le ultime due nei giorni scorsi, nel primo caso, la vittima ha ricevuto un sms, privo di numero, da un mittente che rimandava a un istituto bancario, che lo informava di accessi anomali al conto corrente e per questo indicava un link al quale collegarsi, al fine di verificare i dati. Il malcapitato ha seguito il suggerimento, accendendo al link e inserendo dati personali e pin di sicurezza. Poco dopo, la vittima e’ stata contattata da un numero verde, l’operatore lo ha avvisato che erano stati effettuati 5 bonifici da 1500 euro

A questo punto, l’operatore stesso ha invitato il cliente, qualora non ne avesse riconosciuta la paternità, a bloccarli. In tal senso utente e operatore hanno iniziato insieme la procedura con alcune telefonate in cui la persona truffata, per annullare i bonifici, ha fornito i propri codici via sms. La mattina successiva andando in banca ha scoperto di essere vittima di una truffa.

Nel secondo caso, invece, la potenziale vittima non e’ caduta nel tranello. Nonostante avesse ricevuto prima un messaggio, dalla “banca” che invitava a completare una procedura di sicurezza dell’app per l’home banking, e poi una telefonata con la stessa finalità, il destinatario non si e’ fidato. Contattato l’istituto di credito, l’interessato ha scoperto di aver evitato una truffa nei suoi confronti. La Polizia ricorda che gli Istituti di Credito o le Società che emettono Carte di Credito non chiedono mai la conferma di dati personali tramite e-mail, ma contattano i propri clienti direttamente per tutte le operazioni riservate. Raccomanda, quindi, di diffidare delle e-mail che, tramite un link in esse contenute, rimandano ad un sito web ove confermare i propri dati.

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