I sindacati intervengono sulla riapertura delle scuole in Piemonte dopo le festività natalizie lanciando un monito alla Regione Piemonte. “L’obiettivo della riapertura della scuola, nei tempi e limiti stabiliti dalle norme, con le necessarie garanzie di sicurezza del personale e degli studenti, può essere raggiunto solo se si procede ad un esame dei problemi, utile ad individuare le soluzioni più appropriate. In tal senso si è già perso tempo prezioso”.
“Dal nostro punto di vista, – dicono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Pier Massimo Pozzi, Alessio Ferraris, Gianni Cortese – l’approccio utilizzato finora e le ipotesi circolate sui mezzi di informazione, fanno sorgere il sospetto che l’obiettivo non sia tanto la ripresa delle lezioni, quanto piuttosto lasciare il “cerino acceso” ad altri soggetti. Per costruire un serio piano del trasporto scolastico, servono dati omogenei dei bacini di utenza, numeri precisi degli studenti che utilizzano i mezzi pubblici, fasce orarie, tratte percorse”.
Riapertura scuole in Piemonte. Come avverrà?
I sindacati sottolineano anche come sia necessario adottare soluzioni diverse per le diverse aree metropolitane e per i comuni a seconda delle dimensioni. “Già nel mese di luglio avevamo chiesto un raccordo tra Assessorato ai Trasporti e Direzione Scolastica Regionale, senza ottenere risposte. Per trovare soluzioni praticabili, bisogna valutare la capacità di potenziamento delle attuali aziende esercenti il Trasporto Pubblico Locale e la possibilità di coinvolgere, se necessario, le aziende del trasporto turistico, che dispongono di mezzi oggi inutilizzati e di personale sospeso dal lavoro”, dicono.
“E’ necessario riconoscere il giusto ruolo alle autonomie scolastiche, per fare sintesi dei problemi della comunità scolastica (studenti, famiglie, personale scolastico), e per modulare i profili orari possibili, tenendo anche conto degli organici carenti nella nostra regione” proseguono.
Infine, la questione della gestione dei casi di positività al Covid: “Bisogna avere chiare indicazioni e punti di riferimento in ogni Azienda Sanitaria Locale per i casi di positività, le quarantene, l’isolamento fiduciario e le metodologie di tracciamento più appropriate (tampone molecolare, rapido, esami sierologici). Tali metodologie potrebbero essere adottate non solo nelle scuole, ma in tutti i luoghi di lavoro in cui si concentrano molte persone per molte ore al giorno, in modo da poter limitare i rischi di contagio”.