Scrive su Facebook il consigliere comunale del Partito Democratico e vicepresidente in Sala Rossa Enzo Lavolta, ieri sera, subito dopo che la sindaca Chiara Appendino si è messa a disposizione per le Olimpiadi Invernali 2026 unitarie con Milano e Cortina:
“Come volevasi dimostrare la delibera (seppur mal scritta) di candidatura ad ospitare le Olimpiadi del 2026 approvata dal consiglio comunale di Torino non ha rappresentato alcun ostacolo al percorso di selezione.
Adesso tutti uniti per raggiungere il miglior risultato possibile per la nostra Città e le nostre valli.”
#torino2026
Ma se era così scritta male perché dunque votarla come voleva fare lui in maniera eclatante, mentre tutto il gruppo Pd era compatto a non farlo?
Ma soprattutto: quella delibera dice chiaramente che Torino non si voleva alleare con nessuno e quindi Lavolta avrebbe votato contro questa possibilità.
Diciamo la verità: sarebbe stato meglio scrivere che più che non rappresentare nessun ostacolo quella delibera fortunatamente non è stata presa in considerazione dal CONI e che ora, come scrive giustamente su Facebook il capogruppo Pd Stefano Lo Russo è “prevalso il buon senso”.
Un’altra cosa scrive Lo Russo:
“I consiglieri grillini e tutti coloro che il 19 luglio scorso hanno votato o avrebbero votato a favore della delibera in Consiglio Comunale proposta da Appendino che, nel dare la disponibilità condizionata della Città, escludeva in maniera esplicita e categorica qualunque sinergia di Torino con Milano e Cortina se ne faranno una ragione.”
Non c’è “chiusa” migliore…
La delibera che voleva votare Enzo Lavolta