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lunedì, 16 Settembre 2024

Per Chiamparino non servono primarie

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Davanti a lui i magistrati archiviano, le compagnie bancarie gioiscono quando arriva e piangono quando va via. Il fascino del Chiampa è tale che leggende metropolitane raccontano che riesce a fare innamorare qualsiasi donna con il solo sguardo e trasformare le “Spine” della città in una sorta di Manatthan.
L’uomo che vive in piazza Vittorio Veneto, a pochi metri dal Po, simbolo della città che ha governato, è talmente vincente che a quanto pare il Partito Democratico e il centrosinistra stanno pensando di non mettere in piedi nemmeno le Primarie per scegliere i loro candidati alla presidenza della Regione.
A parte la testardaggine di Sel, che inizia dopo le vicissitudini romane ad apparire sempre più un piccolo puntino rosso nell’oceano Pd, che in queste ore fa di tutto per continuare a farsi del male come faceva Tafano (quello che con una bottiglia d’acqua si martellava i gioielli di famiglia), tra accenni di spaccatura e stoccate tra Monica Cerutti e Giorgio Airaudo, e le promesse di Vendola di non essere mai una corrente dei Democratici, sembra che proprio nessuno voglia tornare nei gazebo.
Dopo il flop, di quelli che fanno male, di pochi giorni fa e la scelta del segretario regionale del partito, il neoeletto Davide Gariglio esprime il suo parere che ha il sapore della linea di condotta da seguire: “Che senso ha fare le primarie a cento giorni dalle elezioni”. L’amico ritrovato dell’ex sindaco ed ex presidente della Compagnia di San Paolo non dice però la verità. Sarebbe stato meglio confessare quello che è ovvietà: nessuno potrebbe sconfiggere nella corsa l’uomo del momento.
Quindi le primarie servono veramente a poco. Soprattutto per un Pd piemontese sempre più renziano, dove anche chi non lo era pochi mesi fa lo è diventato giusto perché sul carro della vittoria c’era ancora tanto posto.

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