“Ci sono interi reparti alla Fiat che non producono neppure un pezzo”. Questa è una delle frasi, pronunciata da una voce femminile, che promuove sulle reti Rai il programma “Vox populi”. È il grido di dolore che simboleggia il dramma collettivo sul piano sociale degli operai una volta Fiat oggi Fca.
Fa un certo effetto sentirlo proprio ora che la vita di Sergio Marchionne è appesa ad un filo, filo comunque reciso dai destini di Fca. Che cosa ne sarà di quellle voci sempre piu isolate nel vuoto dei contratti di solidarietà e dei cosiddetti ammortizzatori sociali che ci riportano alle paure degli operai e impiegati di Mirafiori e Grugliasco?
Che cosa ne sarà delle intenzioni di rilancio avanzate anche di recente da Marchionne, di quei piani e promesse naufragati sempre per l’incognita del futuro? Già il futuro, che ci precede sempre con esasperante velocità anche se non avrebbe diritto di sorpassare il presente.
L’umana pietas ci fa guardare con dolcezza e speranza ad un uomo fino a ieri potente, oggi ultimo degli ultimi per l’abbandono del corpo. Però, dietro le apologetiche biografie su Marchionne dal suono mortuario, proviamo a rafforzare in tutti noi la forza la convinzione di riprenderci il presente per togliere astrattezza al futuro.