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giovedì, 24 Ottobre 2024

No Tav, gli imputati revocano i loro avvocati. Slogan e udienza sospesa

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Slogan, lettura di comunicati, revoca degli avvocati e udienza sospesa. La protesta No tav va in scena nell’aula bunker delle Vallette in cui si tiene il maxi processo nei confronti dei 53 attivisti No Tav per gli scontri del 2011 in Val di Susa.
Più di trecento antagonisti sono entrati nell’aula esponendo bandiere No Tav. Uno degli imputati ha letto la revoca dei loro avvocati: «Con tutto il rispetto per i nostri legali – ha dichiarato – revochiamo definitivamente, salvo un reale cambiamento di atteggiamento della corte, gli avvocati che ci hanno assistiti dal nostro arresto». «In questo processo la difesa – aveva detto prima – viene azzerata e svilita. Le parti civili recitano parti ambigue. E contestiamo l’etichetta di pericolosi socialmente che ci hanno affibbiato. Il discorso non è violenza si o violenza no, ma contro cosa si resiste a cosa ci si oppone».
«Quando nomineremo gli avvocati d’ufficio – ha concluso – sappiate che parleranno per voi e non per noi». «Questo processo sin dai suoi esordi – ha dichiarato poi un altro imputato – si è palesato non come un dibattimento volto all’accertamento dei fatti e a stabilire eventuali responsabilità, ma come un dibattimento a senso unico, quello della procura torinese, in totale assenza di arbitri imparziali».
«Per questo motivo siamo giunti alla conclusione che qualsiasi sforzo generoso da parte dei nostri difensori sarà sempre vanificato dal clima di ostilità che si respira in quest’aula. Pensavamo di essere processati per ipotesi di reato, ma ci siamo accorti nel corso del procedimento che siamo processati non per quello che potremmo aver fatto ma per quello che siamo».
«Per queste ragioni – ha proseguito – abbiamo deciso di disertare questo processo. Abbandoniamo quest’aula, lasciandovi liberi di sperimentare i nuovi metodi di procedura legale da usarsi contro il movimento No Tav e ce ne andiamo in Val Clarea, luogo simbolo della nostra resistenza alla devastazione della Val Susa, per testimoniare ancora una volta la nostra determinazione e il nostro impegno in questa lotta».
Gli attivisti poi si sono mossi con macchine e pullman per raggiungere Giaglione da dove sfileranno in corteo fino al cantiere Tav di Chiomonte.

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