La professoressa dell’istituto Pininfarina di Moncalieri, Adele Caramico, è stata assolta dall’ufficio scolastico, che ha ritenuto non omofoba la docente e quindi anche la sua lezione. Le parole «gay persone non normali, che si possono curare e guarire», secondo gli “accertamenti” del dirigente scolastico dell’istituto, il professor Stefano Fava, non sarebbero a quanto pare frasi da definirsi antigay e intolleranti.
La docente di religione, come si legge in un comunicato dell’Ufficio Scolastico Regionale Piemontese, avrebbe iniziato la sua lezione regolarmente, «con la richiesta agli studenti di scrivere delle riflessioni sulla bioetica e, in seguito ad una loro insistente richiesta formulata circa mezz’ora dopo, la professoressa ha affrontato in modo appropriato il tema dell’omosessualità». Inoltre, continua il comunicato, «Le diverse posizioni emerse durante la conversazione rispecchiano il dibattito corrente nella società italiana circa il tema in discussione. Dalle testimonianze dei ragazzi si riscontra che ildialogo si è svolto con serenità, con toni e termini propri di un ambiente scolastico e della sensibilità degli studenti» e non si sarebbero quindi verificati «fenomeni di coercizione o proselitismo da parte della professoressa, che durante il dialogo non ha abusato del proprio ruolo né ha tenuto comportamenti offensivi, ma ha svolto la propria funzione educativa nel rispetto dei diritti e della dignità degli studenti».
Sicuramente il giudizio dell’ufficio scolastico farà discutere, anche perché le parole utilizzate con la classe di sedicenni, come visto, non erano certo passate inosservate, scatenando una polemica che era andata avanti per giorni.