Pare proprio che le statue fosse di gesso, delle riproduzioni, quelle distrutte dall’Isis, la scorsa settimana a Mosul, in Iraq.
I sospetti erano già stati sollevati in un articolo del quotidiano “Il Manifesto”, a firma di Massimo Zucchetti, il quale spiegava che nel museo in cui venivano filmate scene di uomini del Califfato intenti a frantumare statue antichissime, in realtà erano ospitate solo copie di gesso.
Ora anche gli archeologi confermano il tutto, aggiungendo che gli originali sono sani e salvi al museo di Baghdad o all’estero.