Si sono ritrovati in piazza Palazzo di Città, davanti al Comune di Torino per poi presidiare davanti la sede della Provincia. Loro sono i lavoratori in esubero e i precari a rischio licenziamento (affiancati da quelli di ruolo), che dalla nascita della Città Metropolitana non hanno tratto nessun vantaggio o beneficio. Al contrario, come si legge nel volantino, «Le Città Metropolitane avrebbero dovuto essere uno strumento per il rilancio dell’economia delle più importanti aree del Paese, invece il governo le affossa con tagli inaccettabili uccidendole prima della loro nascita».
Il corteo, colorato dalle bandiere Fp Cgil, Cisl Fpe, Uil Fpl, da via Garibaldi è passato per piazza Castello fino alla sede degli uffici della Provincia in via Maria Vittoria 12.
I manifestanti, chiedono al «governo irresponsabile» di apportare nove immediate modifiche alla legge di Stabilità e l’eliminazione di tutte quelle «misure inique» che hanno portato finora a 510 esuberi, al licenziamento di 22 precari (che sarà definitivo dal 1 gennaio 2015), alla chiusura delle scuole superiori per mancanza di fondi per il riscaldamento e delle strade provinciali per le quali lo Stato non può garantire la manutenzione.
Ultime ma non per questo meno importanti le richieste di tutela sul territorio e dell’ambiente contro il dissesto idrogeologico che è venuta a mancare negli ultimi tempi, mettendo in ginocchio gran parte della Regione Piemonte, e dire basta ai tagli ai servizi pubblici.
Il loro appello è rivolto anche alla Giunta comunale, al sindaco del capoluogo piemontese Piero Fassino e a tutti i consiglieri metropolitani per chiedere un’azione forte in difesa dell’istituzione che rappresentano, per il bene e per il futuro dei cittadini e dei lavoratori.