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giovedì, 24 Ottobre 2024

Knockout game, il nuovo gioco perverso dei giovani americani

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La scena che si ripete per le strade di New York da qualche tempo è questa: una persona cammina tranquillamente sul marciapiede da sola e all’improvviso viene colpita con un pugno da un ragazzino. Così, senza motivo, senza potersi difendere. Cade a terra tramortita e in alcuni casi (almeno tre) perde la vita.
Questo atto di violenza gratuita è l’ultima moda tra gli adolescenti americani. La polizia lo declassa ad aggressioni casuali come sempre sono avvenute, ma sarebbe molto di più: un vero e proprio gioco, chiamato “Knockout game” con delle regole ben precise. Individua la vittima, di solito una persona sola, colpisci più forte che puoi e scappa. Scopo? Cercare di atterrare qualcuno con un solo colpo, anzi, «vedere se i partecipanti hanno abbastanza forza per mandare qualcuno ko con un pugno». Non paghi di questo, i giocatori si riprendono e poi postano le loro gesta su YouTube, vantandosi con gli “sfidanti” su chi ha colpito meglio.
E nonostante il NY Police Department minimizzi dicendo che è solo una leggenda metropolitana, alcune interviste fatte dalla Cbs tra i ragazzini newyorkesi dimostrano ben altro. Tutti conoscono questo gioco, e in molti ammettono che lo farebbero perché «è divertente». Forse non hanno mai provato a pensare se fossero loro le vittime di questo gioco perverso. Una delle vittime di questo gioco ha raccontato che prima di essere colpito ha sentito dire dai ragazzi che l’hanno aggredito: «Sì, posso farlo! Guardate, lo farò a questo tizio».
La polizia ha ipotizzato che le aggressioni potrebbero avere sfondo razziale, visto che molte delle aggressioni sono avvenute nel quartiere di Borough Park, dove vive una delle più grandi comunità ebraiche ortodosse al di fuori di Israele, anche se le vittime sembrano davvero scelte a caso per strada, come si può anche vedere dal video pubblicato sotto. I poliziotti non si sbottonano ancora a dire che si tratti di un vero e proprio “game”, e anzi, hanno paura che «un’ampia copertura da parte dei media possa creare l’atmosfera in cui un simile “gioco” prenda piede a New York». Nonostante ciò, il capo della polizia newyorkese, Richard W. Kelly, ha ammesso: «Stiamo cercando di determinare se si tratti o meno di un fenomeno reale. Voglio dire, sì, qualcosa del genere potrebbe succedere. Ma vorremmo che la gente si facesse avanti e ci desse qualsiasi informazione in suo possesso». Insomma, brancoliamo nel buio, pensiamo possa essere un fenomeno legato ad un gioco, ma abbiamo bisogno di aiuto per provarlo.
Intanto due ragazzini, uno di 13 e uno di 16 anni, sono già stati condannati agli arresti domiciliari per aver ucciso un uomo a Syracuse, mentre un giovane di 20 anni ha ricevuto una condanna di 55 anni di reclusione per omicidio di secondo grado.

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