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giovedì, 24 Ottobre 2024

I Marò per l'India sono terroristi. Letta: “Accuse inaccettabili”

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Si inasprisce il clima tra l’Italia e l’India, dove da due anni i due fucilieri Massimiliano Latorre e Salvatore Girone a processo per aver ucciso due pescatori, scambiati per due pirati. Ora si parla anche di terrorismo. A poche ore dall’udienza della Corte Suprema locale sulla vicenda, il ministro della Difesa Mario Mauro è volato a New Delhi, ma poco dopo è arrivata la notizia che era il processo è rimandato al 18 febbraio.
Da Palazzo Chigi anche il premier Enrico Letta torna ad insistere sulla vicenda. «L’Italia non è un Paese terrorista – denuncia in una nota, facendo quindi pressione che il Governo indiano, il 18 febbraio, decida di portare il caso nella sua corretta dimensione, in linea con la seduta dell’8 gennaio». Il primo ministro ricorda che i due marò, catturati nonostante Roma abbia subito reclamato la giurisdizione del caso sostenendo che si trovassero in acque internazionali, sono «da due anni senza capo d’accusa». Per questo «Non intendiamo recedere dal nostro obiettivo di riportare quanto prima a casa Salvatore Girone e Massimiliano Latorre e di vedere riconosciuti la loro dignità e i loro diritti».
Intanto, come detto, l’udienza è stata rinviata al 18 febbraio. Ormai i toni, tra alti e bassi, sembrano essersi acquietati. O almeno pare. Infatti il ministero dell’Interno potrebbe usare il guanto di velluto cercando di ammorbidire la “Sua Act”, ovvero la legge anti-pirateria, derubricando la pena di morte «per chi uccide in modo illegale o intenzionale una persona su una nave indiana».

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