Continua lo stato di agitazione dei giornalisti della sede Rai di Torino che rivendicano l’aumento degli organici, in disaccordo con il caporedattore Tarcisio Mazzeo sull’organizzazione del lavoro e contro metodi di gestione, secondo alcuni, palesemente discriminatori rispetto alle professionalità esistenti.
Dopo la lettera di apertura del direttore della Tgr Alessandro Casarin, disponibile ad incontrare il Comitato di Redazione formato da Dario Moricone, Chiara Pottini e Claudia Pregno per affrontare la controversia, la settimana scorsa la redazione si è riunita in assemblea. Un confronto che ha unito le varie anime dei giornalisti Rai sulla necessità di incontrare in tempi rapidi il direttore Casarin, ma risultato divisivo sul metodo di lotta. Si è così arrivati alla votazione che ha visto prevalere a maggioranza (11 a 9 con due astenuti) la mozione per il rispetto dell’orario di lavoro, senza concessione alcuna allo straordinario.
La spaccatura è emersa anche a livello di Cdr, con Moricone e Pregno favorevoli allo stato di agitazione, Pottini contraria, così come contrario si è dichiarato Stefano Tallia, redattore Rai e segretario della Stampa subalpina.
Tattica o strategia, secondo la visione dell’una o altra mozione, in attesa di verificare nel concreto la disponibilità dei vertici della Tgr, però, è diffusa nella sede Rai di via Verdi la preoccupazione comune di ritrovarsi a settembre, alla ripresa delle rubriche locali e nazionali, in sofferenza di personale.