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lunedì, 16 Settembre 2024

Fiat a stelle e strisce: completata l’acquisizione di Chrysler

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E’ fatta: Fiat è americana. L’amministratore delegato Sergio Marchionne chiude l’anno comprandosi tutta Chrysler. Si chiude così, dopo mesi di contrattazione con Veba, il fondo sanitario di Uaw, il sindacato americano dell’auto, l’accordo dell’ad per conquistare l’ultimo 41,5% del colosso di Detroit. La vendita della quota della casa automobilistica statunitense frutterà a Veba 3650 milioni di dollari. Ora, con Chrysler al 100% di proprietà Fiat, la fusione tra i due gruppi diventa una semplice formalità e il baricentro decisionale si sposterà negli Stati Uniti, mentre le sedi resteranno dislocate in Paesi maggiormente convenienti dal punto di vista fiscale.
Dei 3650 milioni che Fiat verserà a Veba, 1750 saranno in contanti, utilizzando tutta la liquidità disponibile, e i restanti 1900 in dividendo straordinario, cioè senza una distribuzione regolare. Ma non solo questi gli unici soldi che il gruppo automobilistico italo–americano dovrà sborsare al fondo sanitario Usa. In un memorandum d’intesa, infatti, si concorda che Chrysler dovrà pagare a Veba altri 700 milioni di dollari in quattro quote uguali pagabili una volta l’anno, la prima delle quali sarà versata contemporaneamente alla firma per la fusione.
John Elkann, presidente di Fiat, e Sergio Marchionne, anche presidente e ad di Chrysler, chiudono così un’operazione iniziata il 10 giugno 2009, quando Fiat entrò in possesso del 20% della casa statunitense con il manifesto obiettivo di ottenere il 100% della casa automobilistica americana.
Intanto, dopo l’annuncio dell’acquisizione, Fiat vola in borsa a Piazza Affari, che riapre oggi dopo la pausa di Capodanno.
Caldissima, ora, è la questione della gestione industriale del gruppo da parte di Marchionne, che vede i lavoratori Fiat con il fiato sospeso.

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