La risposta di Torino a sfratti ed emergenza abitativa arriva dalle caserme in disuso, che da oggi potranno avere nuova vita e diventare case. La decisione è stata approvata dalla Sala Rossa con 24 voti favorevoli e 2 contrari per l’accordo di un programma che definisce la variante di Piano Regolatore per consentire all’Agenzia del Demanio di mettere sul mercato tre caserme ormai dismesse da parte della Forze Armate. Le strutture in questione sono la caserma “Ettore De Sonnaz”, la “Cesare di Saluzzo” e “Alessandro La Marmora”.
La proposta di mozione è stata avanzata da Michele Curto, consigliere comunale di Sel che durante il dibattito che ha preceduto la votazione ha spiegato come questa proposta rappresenti «una possibilità concreta di intervenire sull’emergenza abitativa e il dramma degli sfratti a Torino riutilizzando spazi troppo a lungo abbandonati e parte della storia della nostra città».
«Crediamo infatti che le risorse dello Stato e le poche delle istituzioni locali debbano essere rapidamente ri-orientate dal comparto militare sociale» ha concluso Curto.
La Variante approvata prevede che i tre edifici ormai in disuso possano essere ristrutturati, nel rispetto delle prescrizioni della Soprintendenza ai beni architettonici, per essere destinati a residenze e attività di servizio, con parcheggi interrati e, nel caso degli stabili ex La Marmora e De Sonnaz, i cortili interni potranno essere allestiti a spazi pubblici, magari parchi e giardini. La parte di ex caserma La Marmora, di particolare interesse storico per i fatti legati alla Resistenza, sarà riservata a servizi pubblici. Lo storico edificio di via Asti inoltre, potrà ospitare anche residenze universitarie.
Non soddisfatto Vittorio Bertola del Movimento 5 Stelle per il poco tempo lasciato alla commissione Urbanistica per esaminare il provvedimento, «il quale – ha spiegato il pantastellato – rappresenta un’opportunità perduta perché di fatto si dà il via a nuova edilizia residenziale privata mentre ci sono migliaia di appartamenti vuoti».
Anche Maurizio Marrone, consigliere in Comune di FdI e An, ha sottolineato come l’operazione condotta sui tre immobili rischi di entrare in conflitto con l’indirizzo dato dal Consiglio comunale di usare ex edifici militari per l’emergenza abitativa. Il consigliere avrebbe poi chiesto alla Giunta garanzie sul rispetto della mozione in votazione, qualora approvata.