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giovedì, 24 Ottobre 2024

Entro sette giorni Cota deve indire le elezioni o viene commissionato

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Ha provato in tutti i modi a temporeggiare, ma alla fine è ceduto sotto il fendente implacabile del Tar, per la seconda volta.
Dopo il ricorso al tribunale del Movimento Cinque Stelle con un giudizio di ottemperanza sull’annullamento del voto delle regionali del 2010, Roberto Cota ha i giorni contati. Entro sette giorni infatti dovrà indire nuove elezioni per il 25 maggio, l’ormai celebre election day, oppure verrà nominato un commissario per fare quello che spetta al leghista.
«Aspetto di leggere una comunicazione in forma ufficiale, non avendola ancora ricevuta, e poi commenterò», ha detto l’esponente del Carroccio.
Allibito si dice invece il vicepresidente della Regione Gilberto Picchetto: «Questa sentenza mi sembra contro ogni logica del diritto, un vero accanimento giuridico. Si poteva aspettare l’esito del ricorso al Consiglio di Stato del 18 marzo e il giorno dopo il Tar avrebbe potuto esprimersi. Ho sempre sostenuto che, nonostante i diversi ricorsi in sospeso, fosse comunque doveroso procedere alla convocazione dei comizi elettorali in tempo utile per svolgere le elezioni regionali il 25 maggio».
L’unto di Berlusconi, appoggiato dal Cavaliere nella corsa alla guida della Regione, poi aggiunge: «Siamo ad oggi ampiamente nei tempi per farlo e nulla sarebbe cambiato. Lo dimostra il fatto che nemmeno il governo nazionale ha convocato i comizi elettorali».
Soddisfazione, invece, per Davide Gariglio, neo segretario regionale del Partito Democratico: «Sono molto contento perché finalmente si mette la parola fine a tutti questi tentennamenti e rinvii della giunta Cota. Tuttavia avremmo sperato di vedere un’uscita di scena più dignitosa. Trovo vergognoso che debba essere il giudice a imporre al presidente Cota di fare quello che sarebbe stato il suo primo dovere dopo l’annullamento e la conferma del Consiglio di Stato, cioè indire le elezioni».
Aldo Reschigna, capogruppo Pd, parla di sentenza sacrosanta: «Non ci sono più alibi. Dopo questa sentenza Cota faccia quello che sa bene di dover fare».
Giustizia è fatta invece per Davide Bono, consigliere pentastellato: «Grazie al nostro ricorso, andiamo al voto a maggio per ripristinare un minimo di legalità in questa Regione. E speriamo che Cota adesso non si inventi qualche altra trappola giudiziaria. Non se ne poteva più del clima di incertezza totale in cui eravamo, ora voglio proprio vedere cosa possa ancora riuscire a inventarsi».
Per Mercedes Bresso si tratta di un verdetto necessario, onde evitare il prolungamento di questa situazione di stallo: «Le sentenze vanno rispettate. E con oggi nessun altro tentativo di rinvio è possibile».
A bollarla invece come «decisione sovietica» è il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Franco Maria Botta: «Ogni volta che si pronuncia il Tar Piemonte dobbiamo aspettarci una sorpresa. Anche stasera con una anticipazione a mezzo stampa, senza avvisare gli avvocati, il Tar Piemonte ha stravolto la certezza del diritto in Piemonte».
Ora attendiamo la resa dell’uomo dalle mutande verdi.

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