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giovedì, 19 Settembre 2024

Electrolux, lavoratori in sciopero

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Da questa mattina buona parte dei dipendenti dell’Electrolux di Susegana, in provincia di Treviso, sono scesi in sciopero per protestare contro il rischio chiusura dello stabilimento e per il modo in cui le autorità hanno trattato fino ad ora il caso. Nel frattempo i sindacati continuano a chiedere che la vertenza sia presa in mano direttamente dal premier Enrico Letta.
A rispondere però è il ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato che, mentre gli operai di Susegana alzavano bandiere e striscioni di fronte ai cancelli dell’azienda, ha negato le voci che circolavano da ieri circa eventuali decurtazioni di stipendi e la prossima chiusura dello stabilimento di Porcia, in provincia di Pordenone.
L’ex sindaco di Padova ha infatti protestato contro chi avrebbe parlato di una decurtazione pari al 40% dello stipendio per i dipendenti dell’Electrolux, chiedendo collaborazione da parte dei giornalisti. «È importante che vi sia un’informazione corretta, in modo che la gente possa rasserenarsi: parlare di stipendi polacchi non vuol dire fare un servizio positivo».
Zanonato fa riferimento a un comunicato sindacale della Fiom diffuso ieri, che indicava il piano industriale annunciato dalla ditta. Piano che prevedeva, tra gli altri punti, la chiusura dello stabilimento di Porcia con conseguente perdita del posto di lavoro per 1200 dipendenti, oltre al taglio del salario da 1400 euro mensili a 800 e al congelamento degli scatti di anzianità.
Il ministro Zanonato tuttavia ha invitato tutti a quietare gli animi, sottolineando che il nostro Paese occupa ancora il terzo posto sia tra i maggiori produttori di elettrodomestici che tra i suoi esportatori.
«Adesso – ha aggiunto – sono un po’ tutti in difficoltà perché in questi anni si sono affacciati nuovi marchi con prodotti di buona qualità e costi decisamente inferiori. Pertanto ora dobbiamo trovare una soluzione che consenta alle grandi aziende presenti in Italia di rimanere e di continuare a produrre e ad esportare».
Ad ogni modo, per domani pomeriggio alle 15 è previsto un incontro al ministero dello sviluppo economico, nel corso del quale Flavio Zanonato si confronterà con i presidenti delle due Regioni coinvolte, Veneto e Friuli: il leghista Luca Zaia e la democratica Debora Serracchiani.
«Non sono io – ha tenuto a precisare il ministro – che convoco il tavolo, sono loro che mi chiedono di convocarlo per farmi svolgere la funzione di negoziatore. Noi non siamo la controparte, non possiamo decidere. Possiamo negoziare in modo tale che il risultato sia tutelare i lavoratori, i loro redditi e le unità produttive».
Alessandra Del Zotto

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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