“Qualche mese fa erano eroi, oggi sono già diventati esuberi: è vergognoso” tuona Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in merito all’appalto pubblico vinto da Edison – La Fenice in luogo di Gemis. “Il licenziamento di un terzo dei lavoratori addetti al servizio di gestione e manutenzione degli impianti di riscaldamento e condizionamento delle Molinette di Torino è un gesto indegno, oltre che ingiusto e contro le regole che la Regione si è data in tema di appalti pubblici. Stiamo parlando di persone che non più di 6 mesi fa hanno contribuito a reggere l’urto che si è abbattuto sugli ospedali a causa dell’emergenza Covid.”
“In Regione esiste un protocollo, firmato nel 2016 dalla Giunta e dalle rappresentanze sindacali di CGIL, CISL e UIL, attualmente in vigore e anche personalmente più volte richiamato all’attenzione dell’Aula e delle Direzioni Sanitarie” – ricorda Grimaldi “e quel Protocollo impegna la Giunta regionale ad inserire obbligatoriamente in tutti gli appalti, diversi da quelli aventi natura intellettuale, la clausola sociale che prevede per l’appaltatore l’obbligo di assumere i dipendenti della ditta uscente con carattere di continuità, e alle stesse condizioni normative e retributive. Inoltre, per evitare che le offerte economicamente più vantaggiose siano tali solo perché vi è un risparmio sul costo del lavoro – commenta Grimaldi – il protocollo prevede che i direttori di enti strumentali e partecipate che non conseguiranno l’obiettivo della giusta retribuzione non riceveranno o perderanno parte del premio di produzione”.
“Non è accettabile che le ASL non rispettino le regole, utilizzando il sistema di appalto Consip per svicolare dai protocolli e trattare i lavoratori come fossero penne o materiale di consumo” – dichiara Grimaldi. “A Edison ricordiamo che i lavoratori sono una risorsa preziosa, che sono stati essenziali nell’emergenza e che lo saranno ancora in futuro, pertanto – conclude Grimaldi – chiediamo all’azienda di cambiare idea, senza costringerci a chiedere a Icardi e al commissario La Valle la rescissione del contratto”