Che la Cavallerizza Reale di Torino sia occupata da mesi, è cosa ormai risaputa, eppure, passeggiando nel cortile, passando sotto il portico fino ad arrivare al giardino sul retro, sono ancora molte le cose da scoprire.
Dopo l’incendio di fine agosto al Circolo dei beni del demanio, proprio a ridosso della Cavallerizza, oggi sono ancora tante le attività organizzate dall’Assemblea 14:45, dagli spettacoli teatrali alle mostre artistiche che si sono susseguite nelle ultime settimane, e poi ancora orti verticali con semenze varie e tavoli d’incontro e per chi volesse, c’è la possibilità di partecipare a corsi di equitazione olistica. Tutto sotto l’ombra della Mole e delle scarpe appese ai fili dell’alta tensione come vuole la moda dello shoefiti.
Ma cos’è l’equitazione olistica? Semplicemente un modo nuovo per avvicinarsi agli animali con tecniche non convenzionali. Un approccio diverso tra cavalieri e cavalli, per legare con questi splendidi animali, senza sella, frustini e redini fino ad entrare in simbiosi con loro e guadagnarsi fiducia e rispetto senza violenza. A guidare gli aspiranti cavallerizzi ci sono Carlos, Manuela, e Mario che spiega: «Un cavaliere vero si riconosce da quello che non ha e non da quello che ha». Insomma un metodo vicino a quello di Tom Booker, ovvero l’uomo che sussurrava ai cavalli interpretato da Robert Redford, che si basa sulla fiducia reciproca e sulla calma, nella splendida cornice della Cavallerizza, patrimonio Unesco.
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