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venerdì, 18 Ottobre 2024

Asti, l’ospedale non può dimettere chi sta guarendo dal Coronavirus perché non ci sono strutture

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Il commissario dell’Asl di Asti, Giovanni Messori Ioli, racconta le difficoltà che sta affrontando l’ospedale di Asti che dovrebbe dimettere da 5 a 10 pazienti, in via di guarigione dal coronavirus, al giorno, “ma non possiamo lasciarli andare in nessun’altra struttura, perché non ce ne sono ancora disponibili”.

Ecco spiegato come mai nell’ospedale astigiano continuano a crescere i numeri dei letti dedicati a pazienti Coronavirus e dei reparti isolati.

“Abbiamo implementato gli spazi – spiega Messori Ioli – fino a un massimo di 204 pazienti ospitabili, dei quali 20 di rianimazione”.

“L’ospedale – interviene il presidente dell’Ordine dei Medici di Asti, Claudio Lucia – non si può più permettere di cedere altri reparti per accogliere i pazienti covid dimessi”. Intanto oggi alcuni pazienti dimessi sono stati inviati alle Ogr di Torino. Secondo Lucia però “l’ospedale va svuotato e dovrà tornare presto alla sua operatività ordinaria”.

Dunque, l’unico modo è individuare strutture per ospitare i malati dopo le dimissioni. Tra le candidate, c’è la clinica San Giuseppe, aperta a metà marzo in centro città. Il direttore sanitario è lo stesso Claudio Lucia.

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