In totale una sanzione di 60mila euro per Iren, di 35mila euro per il presidente Paolo Peveraro e una di 30mila euro ciascuno ai membri del collegio sindacale, Anna Maria Fellegara e Aldo Milanese. Ben 155mila euro in tutto.
Sono multe comminate da Consob, l’organo di vigilanza sulle società quotate a Borsa Italiana, per la mancata informazione al mercato dell’esistenza di un conto condiviso tra Amiat e Comune di Torino su cui il Municipio torinese paga le fatture all’Amiat. All’epoca dei fatti Peveraro era Presidente dell’organo di controllo. Le sanzioni sono arrivate al termine di un’istruttoria a seguito dell’esposto presentato da alcuni piccoli azionisti.
La delibera n. 20172 dell’Agenzia di vigilanza sulle attività di Borsa (http://www.consob.it/web/area-pubblica/bollettino/documenti/hide/afflittivi/pec/mercati/2017/d20172.htm?hkeywords=&docid=5&page=0&hits=11&nav=false) sottolinea come “la condotta omissiva del Collegio sindacale, protrattasi per un arco temporale significativo” ha “contribuito a rendere inefficaci quei presidi procedurali e di trasparenza che l’ordinamento prevede per evitare comportamenti pregiudizievoli per gli interessi dei soci e della società medesima”.
La Consob ha determinato che “i comportamenti complessivamente accertati risultino imputabili ai sindaci quantomeno a titolo di colpa” e che “il carattere colposo della condotta del dott. Peveraro sia vieppiù aggravato dalla circostanza che egli, avendo personalmente assistito a tutte le riunioni del Sottocomitato OPC (per l’Addendum 2013) e del Comitato OPC (per l’Addendum 2014..”.
Su questa vicenda nessuno commento da Palazzo Civico. Eppure Chiara Appendino appena eletta aveva chiesto a Peveraro di lasciare la carica di Presidente del gruppo Iren.
Ma poi, forse per la stretta dipendenza del suo bilancio ad alcune spericolate operazioni di dismissioni di quote di Iren (http://www.nuovasocieta.it/metropoli/dividendi-iren-ecco-il-trucco-per-incassarli-prima/) e (http://www.nuovasocieta.it/metropoli/salvagente-per-appendino-iren-a-217-euro-ad-azione-vale-666-milioni-per-la-citta-di-torino/) , ha ritirato le roboanti pretese “assolvendo” così un pezzo dell’arcinoto “Sistema Torino” che Peveraro ben incarna, essendo stato assessore al Bilancio al tempo delle Olimpiadi.
Epoca a cui risalgono i debiti e derivati della Città.