3.9 C
Torino
martedì, 3 Dicembre 2024

“Archiviato”, il film No Tav respinto dalla Biennale della Democrazia. Proiezione alla Cavallerizza

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di Bernardo Basilici Menini

Il film No Tav, “Archiviato. L’obbligatorietà dell’azione penale in Valsusa”, che narra le vicende giudiziarie della tratta Torino-Lione con la voce narrante di Elio Germano, ha ricevuto un secco “no” da parte della Biennale della Democrazia. La richiesta di proiezione era stata fatta agli organizzatori dall’associazione A Buon Diritto, impegnata nella tutela legale dei diritti, che si sono sentiti rispondere che nell’occasione non c’era spazio per il film.

Gli attivisti No Tav, però, non ci stanno e organizzano un’altra proiezione alternativa, prevista per sabato 1 aprile, alle 18:00, al Maneggio della Cavallerizza Reale. «Abbiamo deciso di procedere da soli, perché pensiamo che sia necessario che i torinesi conoscano quel che capita nel Tribunale della loro città», dicono gli attivisti.

Il film, che era stato proiettato il 13 marzo scorso nella Sala delle Colonne del Comune di Torino per volontà della maggioranza pentastellata, affronta il tema delle lotte in Valsusa sotto il profilo giudiziario, delle denunce e delle condannde. «Contro il movimento No Tav è stata avviata in questi ultimi anni una repressione durissima: più di 1000 imputati, decine di processi, centinaia di condanne per reati commessi nel corso della lunga resistenza popolare», dicono gli attivisti.

«Per contro, le centinaia di denunce presentate da attivisti e simpatizzanti del Movimento sono state regolarmente archiviate e non sono mai giunte ad un vaglio pubblico e dibattimentale. Tale realtà vien raccontata nel documentario, che affronta il delicato problema della tutela giudiziaria delle persone offese da reati commessi dalle forze dell’ordine in un’area di acuto conflitto sociale quale è oggi la Val di Susa».

 

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano