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lunedì, 16 Settembre 2024

Aeroporto di Caselle declassato da Lupi. Fassino cerca il dialogo, Cota attacca Roma

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Maurizio Lupi con una mano benedice l’alta velocità in Val di Susa, con l’altra taglia l’aeroporto di Caselle. Per il ministro delle Infrastrutture lo scalo torinese “Sandro Pertini” non è strategico e, a differenza di Malpensa di Milano, non è un punto di riferimento per il Nord-Ovest. Così Caselle finisce, nel nuovo piano la cui bozza è stata presentata al consiglio dei ministri, insieme ad Ancona e Parma. «Troppi aeroporti vicini che si fanno concorrenza tra di loro», spiega Lupi.
Ed è subito polemica.
«Il Piemonte è la settima regione italiana per residenti, la quinta per Pil ma anche la regione più internazionalizzata. Credo ce ne sia abbastanza perché il ministro Lupi riveda la sua decisione», dice Roberto Barbieri, amministratore delegato della Sagat.
Il piano Lupi che non prevede lo scalo torinese tra gli undici strategici non va giù neppure al sindaco di Torino Piero Fassino, che però ha fiducia che si apra uno spiraglio per una discussione: «Quello del ministro Lupi è un piano aperto al confronto, ci sono tutti gli elementi per dimostrare la valenza strategica dell’aeroporto di Torino Caselle per il Piemonte e per l’Italia. Nei prossimi giorni avremo con Lupi un incontro per affrontare la questione», spera Fassino. «Torino – continua il primo cittadino – è la città che negli ultimi quindici anni ha subito le maggiori trasformazioni, nel 2013 abbiamo avuto 7 milioni di visitatori. Bisogna dotare la città di infrastrutture adeguate e tra queste è fondamentale il potenziamento dell’aeroporto».
Molto più dure le parole del presidente della Regione il leghista Roberto Cota.
«Avere solo due aeroporti strategici nell’area più produttiva del Paese è una follia. La politica di questo governo – spiega – si conferma purtroppo una politica distruttiva rispetto al sistema produttivo. A Roma forse non si rendono conto che andare contro il Nord significa far colare a picco tutto il sistema».
Poi conclude l’esponente del Carroccio domandandosi come sia «possibile avere nell’area più produttiva del Paese soltanto due aeroporti strategici, mentre al sud averne cinque? È una follia. Non avere chiara una visione di sviluppo organica, soprattutto in un momento di crisi come questo è suicida».

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