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lunedì, 16 Settembre 2024

Novara, Operazione Saltamontes: sgominata una banda sudamericana attiva in Europa

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Con grande soddisfazione la Procura e la Questura di Novara ha oggi comunicato di aver finalmente messo fine alle imprese di una banda organizzata di rapinatori sudamericani che dal 2012 ha compiuto rapine in Italia ed all’estero con una capacità di spostamento impressionante e grande meticolosità. Da qui il nome “saltamontes” ovvero cavallette dato all’operazione.
In anno e mezzo avevano compiuto rapine a banche, gioiellerie non solo a Milano e in diversi comuni italiani (Milano, Biella, Aosta, Cesena, Como, Savona, Udine, Capri, Reggio Emilia e all’Isola d’Elba) ma anche a Oslo, in Austria e in Belgio. I protagonisti della banda sono uomini e donne. Al suo vertice vi era una donna venezuelana di 53 anni che è ancora latitante. Un gruppo organizzato che usufruiva di appoggi locali nelle realtà dove operare. Il bottino complessivo delle loro imprese criminose si aggirerebbe sui dieci milioni di euro. Rapinatori molto abili che non sono mai ricorsi ad atti violenti su persone per realizzare i loro colpi, sempre ben studiati, che avvenivano anche in contemporanea.
La Questura di Novara era sulle loro tracce dopo il colpo al Monte dei Paschi che aveva fruttato 64mila euro. Erano capaci di essere “operativi” anche nelle “attese” dell’imbarco su una nave svuotando le auto posteggiate intorno al porto. Le misure, venti custodie cautelari e un obbligo di dimora, sono ancora in fase di esecuzione secondo quanto è stato dichiarato dal Procuratore Capo Francesco Saluzzo e dalla dirigente della Polizia Silvia Elena Passoni che hanno commentato: «Un ottimo risultato. Un indagine che è stato un esempio anche agli altri Paesi». E’ stata segnalata l importante collaborazione con Europool e con EuroJustice, fondamentale per le indagini all’estero. I reati contestati sono quelli di associazione per delinquere, furto e rapina. Le indagini non sono finite e si cercherà di scoprire dove e come la refurtiva è stata collocata.
La banda che operava sempre con diverse persone, risiedeva prevalentemente a Milano e aveva gruppi di appoggio. E’ stato molto difficile individuarli ed è stata fondamentale la collaborazione con altre Forze dell’ordine europee. Le loro tecniche prevedevano la creazione, nei locali presi di mira (principalmente gioiellerie ed expo orafe oltre che banche) di un certo “caos” per poi riuscire a derubare e fuggire quasi senza farsi scoprire.
Moreno D’Angelo

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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